Corriere della Sera, 17 ottobre 2015
Un fratello Cohen, con la moglie attrice, racconta a Roma come si fa un film
ROMA Ave, Joel. La «metà» dei fratelli Coen, Joel, si presenta con la donna con cui condivide gioie e dolori da 31 anni, l’attrice Frances McDormand, per il primo di una serie di incontri che, a quanto pare, costituiscono il piatto forte della Festa del Cinema di Roma, partito con i fischi dei fotografi sul tappeto rosso alla coppia che non si è «concessa» troppo.
Giusto qualche parola su Hail, Caesar! ( Ave, Cesare! ) che uscirà in febbraio e sarà il settimo film in cui Frances è diretta da suo marito e da suo cognato Ethan. «George Clooney dopo Burn After Reading ( A prova di spia ), ci aveva detto che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe fatto l’idiota in un nostro film. Ha avuto un ripensamento e lo rivedremo così in Hail, Caesar!». Nella Hollywood degli Anni 50, Clooney interpreta l’attore protagonista, Giulio Cesare, misteriosamente scomparso nel mezzo delle riprese di un film sull’antica Roma. «È stato rapito, per tutte le stelle del cinema», imprecano i produttori del titolo più importante dell’anno. «Raccontiamo come, una volta, venivano fatti i film», taglia corto Joel Coen con mezze parole che gli restano in gola. Dice: «Non guardo mai la tv, non rivedo i nostri film e nemmeno vado al cinema». Più tardi aggiungerà che non è così vero, «la maggior parte dei film li ho visti nella tv in bianco e nero». Lo ascolti e ti chiedi, ma è la stessa persona che gira storie esilaranti che sprigionano intelligenza da ogni scena?
Lui e sua moglie, nell’incontro moderato da Antonio Monda, neodirettore della Festa, devono scaldare la platea raccontando cosa significa lavorare insieme quando si è coppia nella vita. Joel: «Ci siamo conosciuti nel 1984 al provino per il nostro primo film, Blood Simple. Avevano interpellato Holly Hunter ma era impegnata a Broadway, così ci mandò una sua amica». Frances: «Sì, però li avverto che nell’orario fissato per il provino dovevo vedere in tv il mio fidanzato di allora che recitava una particina in una soap opera. No, non sono gelosa delle attrici con cui lavora Joel. Semmai invidiosa».
I Coen sono nati in un sobborgo di Minneapolis, figli di professori universitari. Frances, che fu adottata da un pastore protestante, aveva un master in recitazione pochi soldi in tasca: «Aspettando di iniziare le riprese del mio primo film, tornai al mio lavoro di cassiera in un supermercato». Ha girato oltre 40 film col suo volto da antidiva della working class. Sia lei che i due maestri del cesello, della leggerezza («è un peccato che i festival di cinema non premino mai le commedie»), e della divagazione perpetua, hanno restituito sullo schermo storie profondamente americane che hanno attraversato varie epoche. Ma Frances, in una mostra al MoMa curata da Monda, ha scoperto Anna Magnani e non si è più staccata dall’intensità di quel volto. «Lei così italiana, io così americana. Da noi è difficile trovare i dvd dei suoi film». Si rivolge al marito: «Joel, prima di ripartire dobbiamo assolutamente comprarli a Roma».