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 2015  ottobre 16 Venerdì calendario

Ultime dalla Francia: riconosciuto per la prima volta da un tribunale il genere "neutro", né maschile né femminile. Il provvedimento ha accolto la richiesta di una persona di 64 anni nata con un’anomalia sessuale: un "micro-pene" senza testicoli e una "vagina rudimentale"

Per 64 anni ha vissuto con l’identità maschile che gli è stata imposta alla nascita. Ma dal suo punto di vista non si è mai sentito né uomo né donna. Si ritiene piuttosto un po’ uomo e un po’ donna al tempo stesso. Ora è il primo “sesso neutro” di Francia. Per la prima volta infatti, in una sentenza del 20 agosto (di cui si è appreso due giorni fa) che passerà alla storia, il tribunale di Tours ha riconosciuto il diritto a scrivere la menzione “neutro” sullo stato civile di una persona intersessuale, che non si identifica cioè né nel sesso maschile né in quello femminile.
Il sesso attribuito a questa persona alla sua nascita, hanno stabilito i giudici, è “una pura finzione che gli è stata imposta per tutta la sua esistenza”. Il municipio di Tours ora dovrà modificare l’atto di nascita. Il 64nne intersessuale è nato con un’anomalia sessuale, un “micro-pene”, senza testicoli, e una “vagina rudimentale”.
Il suo corpo non produce ormoni sessuali. Non si è mai voluto sottoporre a operazioni chirurgiche o a cure ormonali per rientrare in una delle due caselle che la società impone. Ha cercato di fare una vita “normale”. È sposato e con la moglie ha adottato un bambino: “Quando ero adolescente ho capito che non ero un ragazzo. Non avevo barba e non avevo muscoli. Ma mi era impossibile pensarmi come donna. Bastava guardarmi allo specchio.
Non avevo neanche i seni. Da sempre coabito coi due sessi, sono la prova che si può esistere anche senza subire operazioni mutilanti”, ha raccontato al giornale 20 Minutes. Non si sa bene quanti casi esistano come il suo in Francia. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, l’intersessualità toccherebbe un neonato su duemila.
I giudici di Tours hanno badato bene a non parlare di “terzo sesso” perché la formula in Francia non compare in nessun testo. Ed è per questo che il pm ha fatto immediatamente appello. Solo l’Australia e una manciata di altri paesi nel mondo riconoscono l’esistenza di una terza casella “altro” accanto a quelle classiche di M e F. In Europa solo la legge tedesca autorizza a scrivere X sull’atto di nascita in caso di ambiguità. Ecco perché la sentenza francese che rompe lo schema uomo/donna ha l’effetto di una bomba.
Ed ecco perché ci sono probabilità che, suo malgrado, il caso di questo 64nne, che più di tutto desidera mantenere l’anonimato, diventi simbolica per la comunità trans che proprio questo fine settimana sarà di nuovo nelle strade di Parigi per far valere i propri diritti.