il venerdì, 16 ottobre 2015
I giapponesi fanno scorta di carta igenica. Colpa dei terremoti e dell’ossessione nazionale per la pulizia. Nel paese dove i water funzionano anche come bidet, asciugatura compresa
Questa rubrica si propone di seguire le persone, ed è proprio quello che cerca di fare settimana dopo settimana. Ci sono tuttavia spazi destinati a restare privati e porte davanti alle quali, per ostinato che sia il nostro zelo, conviene fermarsi. Anche se un articolo dell’importante quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun ci induce a violare, per una volta, un tabù.
Sembra dunque che nel Paese del sole nascente il consumo di carta igienica abbia conosciuto, negli ultimi sette anni, un inspiegabile boom. Dal 2008 ad oggi la popolazione nipponica non ha fatto che diminuire eppure la vendita di questo indispensabile prodotto casalingo è aumentata di ben mezzo milione di pezzi. Un fenomeno talmente vistoso – e, al tempo stesso, misterioso – che lo Yomiuri Shimbun ha opportunamente deciso di dedicargli un’inchiesta.
La prima causa dell’incredibile successo sembra essere il timore di nuove catastrofi naturali come il terremoto del 2011. Noi forse penseremmo a fare scorta di acqua potabile o di pasta, ma nel 2011 fu proprio quell’articolo a scomparire dai supermercati e da allora le autorità hanno invitato i cittadini ad averne sempre da parte almeno 15 rotoli a testa. Altro fattore importante è l’ossessione nazionale per igiene e pulizia. Nell’ipertecnologico Giappone esistono water che funzionano anche come veri e propri bidet, asciugatura compresa, ma a quanto pare nessuno ci fa molto affidamento. Conta infine il diffondersi del benessere: ormai i rotoli hanno due o addirittura tre veli, dunque a parità di volume risultano più corti. Ecco svelato perché i pulitissimi giapponesi ne acquistano un numero maggiore.