il venerdì, 16 ottobre 2015
La celebre conversazione sul cinema avvenuta nel 1962 tra Alfred Hitchcock e François Truffaut diventa una documentario e un libro
È un omaggio al cinema il bel documentario Hitchcock/Truffaut diretto da Kent Jones. Premessa e punto di partenza del film è la celebre conversazione sul cinema avvenuta nel 1962 tra Alfred Hitchcock e François Truffaut, poi raccolta nel libro-intervista Il cinema secondo Hitchcock (Il Saggiatore, pp. 316,13 euro). L’incontro tra i due registi era stato voluto e proposto da Truffaut, innamorato, come tutti i registi della Nouvelle Vague, dell’opera di Hitchcock e desideroso di riscattarla dall’etichetta di «cinema leggero e di intrattenimento» con cui veniva maldestramente liquidata. In una lettera aveva proposto al regista inglese un’intervista lunga otto giorni, spiegando e motivando l’urgenza di fare capire al mondo la grandezza del suo cinema. Hitchcock, commosso dalle intenzioni del giovane collega, aveva subito risposto con un telegramma in cui diceva che sì, accettava senz’altro. Raggiunto Hitchcock a Los Angeles, i due avevano passato gli otto giorni concordati a parlare di cinema in una stanza degli Universal Studios, dalle otto del mattino alle sei del pomeriggio. Avrebbe raccontato in seguito Truffaut: «Parlavamo di cinema anche durante i pasti». Quelle giornate preziose furono immortalate, all’epoca, dal fotografo Philippe Halsman, meticolosamente registrate in audio e poi trascritte dallo stesso Truffaut e, infine, trasformate in un libro.
A raccontarle oggi è il documentario di Jones che, rispetto al libro, è un’opera nuova: al testo conosciuto viene mescolato il making e la storia della stessa intervista. Nel film si alternano frammenti audio della conversazione e qualche lezione di cinema, accompagnata dalle foto di Halsman e dagli spezzoni dei film citati dai registi: che cos’è la suspense, per esempio, o la centralità per Hitchcock dell’uso di luci e ombre, o ancora la possibilità propria del cinema di contrarre e dilatare il tempo.
E ancora, aneddoti, immagini fisse e in movimento della vita di Hitchcock e testimonianze inedite di registi contemporanei (Martin Scorsese, David Fincher, Arnaud Desplechin, Kiyoshi Kurosawa, Peter Bogdanovich, Paul Schrader, Richard Linklater, Wes Anderson, James Gray, Olivier Assayas) che rendono omaggio al regista inglese e ancora una volta spiegano l’unicità del suo cinema.
David Fincher racconta come il libro di Truffaut e Hitchcock, trovato nella biblioteca del padre, sia stato uno dei primi libri di cinema letti quando già bambino sapeva che un giorno sarebbe diventato regista. E Assayas: «Non è solo un libro di Truffaut su Hitchcock, è un pezzo essenziale dell’opera di Truffaut». E Bogdanovich: «Quel libro ha cambiato definitivamente l’opinione che la gente aveva del cinema di Hitchcock. Da quel momento hanno cominciato a prenderlo sul serio». Hitchcock/Truffaut verrà proiettato il 20 ottobre alla Festa del Cinema di Roma e sarà in sala in primavera.