La Stampa, 15 ottobre 2015
Lavarsi bene le mani: l’importanza di un gesto semplice ma fondamentale per la nostra salute
Oggi è la Giornata mondiale per la pulizia delle mani: lavare e asciugare le mani in modo efficace è infatti essenziale per la salute, dato che l’80% delle malattie si trasmette per contatto e le mani sono tra i principali vettori di microrganismi nocivi. Per lavare bene le mani – consiglia una ricerca scientifica della Dyson Airblade (società di asciugatori), di cui pubblichiamo i risultati – ci vogliono almeno 15 secondi: «È il tempo necessario per cantare Tanti Auguri a Te due volte. Il sapone va strofinato sul dorso, fra le dita e sotto le unghie, poi sciacquato con acqua calda». Lo dicevano già le nostre nonne, ma è bene ricordarsene.
Tutto quello che non sapevamo
1. Mani umide possono diffondere fino a 1.000 volte più batteri rispetto a mani asciutte.
2. L’85% dei microrganismi si trasmette con le mani umide, mentre mani asciutte ne diffondono solo lo 0,06%.
3. Le mani di una persona ospitano in media almeno 3.000 diverse tipologie di batteri.
4. Quando si tratta di mani, la parte più difficile da pulire per eliminare i microrganismi sono le unghie.
5. I batteri possono sopravvivere sulle mani fino a tre ore. Da un solo batterio possono nascerne più di quattro milioni in otto ore.
6. Esistono due strati di batteri: lo strato esterno riscontrabile sulle mani è chiamato «Transient Flora». Si tratta di uno strato facilmente eliminabile lavando e asciugando le mani accuratamente. Lo strato più profondo e resistente all’asciugatura delle mani è chiamato invece «Resident Flora».
7. Una ricerca condotta negli USA ha dimostrato che, a differenza degli uomini, le donne si lavano le mani molto più spesso e a lungo e utilizzano più di frequente il sapone.
8. La scrivania di un ufficio ospita in media 400 volte più batteri della tavoletta di un wc.
9. Su una banconota sono presenti in media 26.000 batteri vivi.
10. Gli smartphone possono trasportare oltre 30.000 unità batteriche per tampone.
11. Una tastiera può contenere in media più batteri della tavoletta di un wc.
12. Da una ricerca condotta nel Regno Unito è emerso che la contaminazione con batteri fecali avviene nel: 26% dei casi tramite le mani, 14% dei casi tramite banconote, 10% dei casi tramite carte di credito.
13. Nel Medioevo, la pratica di lavarsi le mani è diventata sempre più popolare con lo scoppio della Peste Nera. Un valido aiuto consisteva nel lavarsi di frequente le mani con acqua calda, vino caldo e anche aceto.
14. Gli Antichi Babilonesi (3.000-700 a.C.) avevano già capito che la pulizia delle mani
era essenziale per la salute.
15. In India e in tutta l’Asia, le persone mangiano e si salutano con la sola mano destra, mentre utilizzano la sinistra per pulirsi o per espletare altre funzioni poco gradevoli.