Il Sole 24 Ore, 14 ottobre 2015
Immigrazione, è vera emergenza: secondo l’agenzia europea Frontex nei primi nove mesi dell’anno il numero degli ingressi illegali nel Vecchio continente è più che raddoppiato. Domani a Bruxelles i capi di Stato e di governo discuteranno proprio del controllo delle frontiere esterne dell’Unione
I capi di stato e di governo dell’Unione torneranno domani qui a Bruxelles a discutere dell’emergenza immigrazione, rilanciando l’idea di un miglior controllo delle frontiere esterne con la nascita di una forza comunitaria di sicurezza dei confini. Proprio ieri nuovi dati, pubblicati dall’agenzia europea Frontex, hanno sottolineato ancora una volta quanto sia forte la pressione migratoria alle frontiere dell’Unione, a causa principalmente della guerra civile in Siria.
Secondo Frontex, l’agenzia europea che coordina il compito delle autorità nazionali nel controllare le frontiere esterne europee, «più di 710mila migranti hanno attraversato illegalmente i confini dell’Unione tra gennaio e settembre». Il dato è in parte fuorviante. Precisa da Varsavia la portavoce di Frontex Izabella Cooper: «Questa statistica è relativa al numero di attraversamenti della frontiera esterna europea; non è relativa al numero esatto di migranti arrivati in Europa».
Frontex ammette che vi possano essere dei doppioni: persone, per esempio, che sono prima arrivate in Grecia, poi uscite dal territorio europeo per successivamente rientrarvi in Ungheria o in Croazia. Ciò detto, il confronto con i primi nove mesi dell’anno scorso è significativa. Tra gennaio e settembre 2014, gli attraversamenti illegali furono 282mila. Nel mese scorso, 12mila persone sono arrivate in Italia, in calo a causa del maltempo e di una diminuzione dei barconi a disposizione.
Proprio il controllo delle frontiere esterne dell’Unione sarà argomento di discussione domani tra i Ventotto, ha spiegato ieri il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi. Le delegazioni nazionali hanno negoziato in questi giorni un comunicato che riprende molte delle iniziative prese in queste ultime settimane, sui rimpatri delle persone senza diritto di asilo, sugli accordi con i Paesi terzi per contrastare l’arrivo di migranti, e sul ricollocamento di 160mila persone arrivate in Grecia e in Italia.
A proposito del controllo dei confini, secondo un canovaccio del comunicato circolato ieri qui a Bruxelles, i Ventotto dovrebbero rilanciare l’idea di rafforzare il mandato di Frontex, trasformando l’agenzia in un corpo di guardie di frontiera. Nel contempo, i Ventotto dovrebbero anche spiegare che la politica migratoria europea necessità di riflessione, un modo per dire che il Regolamento di Dublino – secondo il quale la domanda di asilo va presentata nel Paese di primo arrivo – è oggetto di ripensamenti.
La stessa cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto mercoledì scorso che questo regolamento è «obsoleto» (si veda Il Sole 24 Ore di domenica). Oberata dall’arrivo di migliaia di migranti, la Germania sta valutando concretamente alla frontiera con l’Austria zone di transito per meglio individuare le persone con diritto di asilo. Ieri, nei fatti, la Commissione europea ha dato il suo benestare all’iniziativa, in linea con le regole europee, purché sia “temporanea e proporzionata”.