Il Messaggero, 14 ottobre 2015
Crudismo, la nuova frontiera del salutismo: sempre più persone nel mondo scelgono di mangiare solo cibi crudi. «Il menù base del crudista: 75-80% di frutta, 10-20% di verdure (soprattutto quelle a foglia verde) e un 5% di semi e noci. Niente tostatura. Nella fase iniziale sono tollerati anche la carne o il pesce crudi»
Prima regola: non cuocere i cibi. E, se proprio si vuole intiepidire un alimento, mai sopra i 42 gradi. La dieta crudista ha regole semplici e facili da seguire. Per questo, i seguaci sono sempre di più. Magari solo per brevi periodi. Quelli sufficienti a disintossicare l’organismo dopo un periodo di pasti abbondanti e disordinati. Fuochi spenti, dunque, per trattenere intatti i principi attivi (proteine, vitamine e minerali) della verdura come della frutta o di altri cibi. Come semi e frutta secca a guscio. Ma anche piatti preparati. E non sono solo insalate. Torte che, invece di essere cotte in forno, vengono lasciate per ore in frigo (www.nudocrudo.net). O cioccolato, in tavoletta o cioccolatini, (www.grezzoitalia.it) con fave di cacao non tostate all’origine.
Le prime sostenitrici, negli Stati Uniti, sono state Demi Moore e Uma Thurman. Oggi la “fede” verso il crudismo o “raw food” (cibo grezzo) è molto più diffusa di quanto si creda. I crudisti fanno parte dei 4,2 milioni di italiani vegetariani, circa il 7,2% della popolazione. Una nicchia importante nel panorama dei senza-carne.
LA TRANSIZIONE
Per arrivare a mangiare in questo modo bisogna seguire un percorso graduale. In modo che il nostro organismo possa sfruttare al meglio lo smaltimento delle vecchie abitudini. I crudisti parlano di “transizione naturale” da assecondare con calma, tempi lunghi e nelle giuste combinazioni dei nutrienti. Gli errori più comuni all’inizio sono, per esempio, quello di eccedere con i condimenti e con la frutta secca per provare a compensare alcune mancanze, ma anche di mangiare grandi quantità di cibo nel timore di non aver introdotto la giusta dose di calorie. Il menù base del crudista: 75-80% di frutta, 10-20% di verdure (soprattutto quelle a foglia verde) e un 5% di semi e noci. Niente tostatura. Nella fase iniziale sono tollerati anche la carne o il pesce crudi.
LE RICETTE
Un manuale che aiuta ad entrare nel mondo del non cotto è “Meglio crudo” di Rosanna Gosamo (Sonda edizioni). Ogni capitolo è un passo in avanti per restare in forma utilizzando un’alimentazione soprattutto a base vegetale. La guida contiene oltre 70 ricette. I vantaggi per la salute, secondo i crudisti: migliore digestione, pancia piatta, energia, idratazione della pelle, l’organismo elimina facilmente le tossine, un’elevata quantità di fibre, libertà dalla fame nervosa. Ma anche un veloce dimagrimento.
«Non cucinare mai carne e pesce però – avverte Pietro Antonio Migliaccio nutrizionista presidente della Società italiana di scienza dell’alimentazione – espone al rischio infezioni. Solo la cottura, infatti, riesce ad eliminare germi, batteri e parassiti».