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 2015  ottobre 14 Mercoledì calendario

Si al nuovo Senato • Lo ius soli passa alla Camera • Sale a tremila euro il tetto per l’uso dei contanti • Arrestato per tangenti sulla Sanità il vice governatore lombardo • Attacchi con pistole e pugnali a Israele: tre morti e venti feriti • Playboy veste le conigliette

 

Senato Con 179 sì contro appena 17 no (Sel e Conservatori riformisti) e 7 astenuti, la riforma che disegna il nuovo Senato è passata a Palazzo Madama. Lega, Forza Italia e Movimento Cinque Stelle hanno lasciato l’aula, ben prima del voto, quando ha iniziato a parlare Napolitano. Alcuni senatori di Sel li hanno imitati, altri sono rimasti in aula senza partecipare al voto. Renzi esulta con un tweet: «Grazie a chi continua a inseguire il sogno di un’Italia più semplice e forte». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Ius soli Ha superato il primo ostacolo la riforma delle regole per acquistare la cittadinanza italiana. Il ddl che introduce lo ius soli ha ottenuto il via libera della Camera con 310 sì, 66 no e 83 astenuti e ora passa al Senato. A votare a favore sono stati Pd, Scelta Civica e Sel. Contrari in modo molto netto i parlamentari della Lega che hanno protestato con forza in Aula urlando «vergogna» ed esponendo cartelli con scritte come: «La cittadinanza non si regala». In modo meno plateale, hanno votato contro FdI e soprattutto una parte di Forza Italia. Se il ddl dovesse superare senza modifiche anche l’esame del Senato in Italia arriverebbero due nuovi strumenti per acquisire la cittadinanza, lo ius soli e lo ius culturae. Nel primo caso si dà la possibilità di diventare italiano a chi è nato in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. Ha diritto alla cittadinanza italiana anche chi arriva entro i 12 anni e abbia frequentato almeno cinque anni di scuole in Italia.

Contanti 1 Renzi ha annunciato che «per aiutare i consumi» la soglia per l’uso dei contanti, abbassata tra le proteste a mille euro dal governo Monti, salirà a tremila euro. Critico Pierluigi Bersani: «Vorrei chiedere che messaggio diamo all’Italia, e da quale Italia vogliamo il consenso? E non si dica che alzando la soglia a tremila euro si favoriscono i consumi. Semmai si incoraggiano i consumi in nero, riciclaggio, evasione e corruzione, come certificato da tutte le agenzie a partire dalle Entrate». Sul fronte dei contrari si schierano anche Sel, la Cgil e la Uil, Federconsumatori e Adusbef. Soddisfatti Confcommercio e Confesercenti.

Contanti 2 L’Associazione MonteNapoleone, che rappresenta oltre 130 global luxury brands che operano nel quadrilatero milanese della moda e che da anni si batte per la cancellazione totale di ogni tetto, ha calcolato quanto ha pesato fino a oggi il vincolo dei mille euro. Prendendo a riferimento la sola clientela italiana l’associazione stima una perdita di circa 2 miliardi di euro di giro d’affari. Il che significa che in quattro anni lo Stato ha dovuto fare a meno di circa 1,7 miliardi di gettito Iva a causa delle mancate vendite (Baroni, Sta).

Contanti 3 In Spagna il tetto è di 2.500 euro, in Belgio di 3.000 ed in paesi come Germania, Austria e Slovenia nemmeno esiste.

Tangenti Mario Mantovani, vicepresidente della Regione Lombardia, ex assessore alla Sanità, senatore, ex coordinatore lombardo del Pdl di Berlusconi, già sottosegretario al ministero delle Infrastrutture, ex europarlamentare, tre volte sindaco di Arconate, è stato arrestato, a oltre un anno dalla richiesta del pm, con le accuse di concussione, corruzione aggravata e turbativa d’asta nell’ambito di un’indagine della procura di Milano. Mantovani, che fra l’altro «avrebbe truccato gli appalti per il servizio di trasporto dei dializzati», è stato arrestato proprio nella mattinata in cui avrebbe dovuto rappresentare alla «Giornata della Trasparenza» organizzata da Giunta e Consiglio regionali il governatore leghista Roberto Maroni (da mesi indagato per altre vicende di induzione indebita e turbativa d’asta).

Israele Nella «giornata della rabbia» proclamata da Hamas e dalla Jihad Islamica, tre attentati quasi simultanei: a Gerusalemme due palestinesi sono armati di pistola e coltelli assaltano un autobus di linea, sparano ai passeggeri, ne uccidono due, i feriti sono almeno venti. A Raanana, sobborgo elegante a nord di Tel Aviv, due attacchi con il coltello nel giro di poche ore. Di nuovo a Gerusalemme un arabo investe i passanti, ammazza un ebreo israeliano, scende dall’auto e insegue chiunque possa colpire con una mannaia. In dodici giorni sono stati uccisi sette israeliani. Il governo israeliano valuta se dispiegare l’esercito per le strade di Gerusalemme, circondare i quartieri arabi, togliere la residenza alle famiglie degli attentatori. Gli scontri sono andati avanti anche Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, dove ancora una volta gli abitanti hanno marciato verso la barriera che li separa da Israele cercando di sfondare il reticolato. A Betlemme un giovane è stato ucciso dall’esercito. I palestinesi morti sono oltre 20 dal primo ottobre.

Playboy Playboy, per superare la crisi provocata dall’avvento della pornografia su Internet, ha scelto di togliere le donne nude dalle sue pagine. A partire da marzo le donne compariranno ancora in immagini sexy, ma non più senza vestiti. L’obiettivo è rilanciare l’edizione in carta, che è scesa dal picco di 7 milioni di copie vendute nel novembre del 1972, alle 800.000 di oggi, che negli Stati Uniti fanno perdere circa 3 milioni di dollari all’anno. Per riuscirci si punta sul pubblico giovane, quello dei «millennials», replicando un’operazione che ha già funzionato per il sito. A differenza di Penthouse, infatti, l’edizione digitale di Playboy aveva deciso già nell’agosto 2014 che non poteva e non voleva fare concorrenza alla marea di pornografia disponibile gratis su Internet, rinunciando quindi alle donne nude. Risultato: l’età media dei lettori è scesa da 47 a 30 anni, e gli utenti sono saliti da 4 a 16 milioni al mese. La verità, poi, è che oltre metà degli incassi dell’azienda viene ormai dalla vendita dei prodotti con il logo della coniglietta, di cui 500 milioni di dollari solo per le licenze in Cina nel 2014, e i manager non vogliono correre il rischio di compromettere questo business lucroso urtando la sensibilità di paesi dove la pornografia è bandita.

(a cura di Roberta Mercuri)