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 2015  ottobre 12 Lunedì calendario

Gogna 2.0: è in aumento il numero dei comuni italiani che hanno adottato provvedimenti "creativi" per punire chi sporca le strade, infliggendogli, oltre alla multa, la pubblicazione di una sua foto "segnaletica" su Internet. Tra i più colpiti i proprietari di cani che non raccolgono gli escrementi del loro animale (con la doverosa eccezione dei ciechi)

Una via di mezzo tra la multa e la gogna mediatica. Aumentano ogni giorno i sindaci che scelgono questa inedita miscela di provvedimenti per tenere le città più pulite e difenderle innanzitutto dagli abitanti incivili. In particolare la battaglia degli amministratori locali è contro i proprietari dei cani che vanno a spasso per strade, marciapiedi e giardini, lasciando poi le tracce dei loro bisognini. E non facendo una cosa elementare: raccogliere gli escrementi con una semplice bustina di plastica. A Gattinara, in provincia di Vercelli, il sindaco Daniele Baglione ha creato un indirizzo di posta elettronica, chisporcapaga@gmail.com, sul quale arrivano le segnalazioni per cani che sporcano, con padroni indifferenti, cicche di sigaretta o pezzi di carta gettati a terra. Il colpevole, una volta identificato, viene colpito non solo con una multa, la stessa per il divieto di sosta, ma con la sua foto che finisce in una bacheca sul web. spiega Buglione.
Anche il suo collega di Riva Ligure, Giorgio Giuffra, è su questa linea, e il cittadino poco attento all’igiene viene segnalato attraverso lo strumento di WhatsApp: «La lotta per la pulizia deve vedere insieme, alleati, pubblico e privato. Nel comune interesse della difesa del decoro urbano».
LE AGGRAVANTI
Multe e segnalazione sul web sono previste anche a Lecce, Rieti e Padova. A Piacenza, il sindaco ha firmato diverse ordinanze per evitare che le strade siano insozzate dai bisognini dei cani a spasso, e ha stabilito una gradualità di contravvenzioni (compresa l’aggravante per i recidivi) da 25 a 500 euro.
Gli unici ad essere esclusi dalle norme comunali sono i cani che accompagnano i ciechi. A Santa Margherita Ligure, dopo le proteste dei turisti e di alcuni comitati civici, il sindaco Paolo Donadoni ha portato a casa il risultato di ripulire strade e piazze dopo una dura raffica di verbali, quasi sempre attorno ai 100 euro, per piccoli rifiuti gettati in modo improprio.
E alla fine si è difeso così dall’accusa di essere diventato troppo severo: «La nostra è una regola di civiltà e di buona convivenza, e non è una grande fatica per nessuno rispettarla».
L’Italia non è il primo paese europeo dove i sindaci seguono un’inedita politica di repressione contro lo scarso senso civico di una parte dei residenti. In Spagna ha fatto molto discutere la campagna Cacas Express con la quale gli autori dei “reati” sono stati spiati, filmati con i cellulari, e poi messi in rete su YouTube.
BILANCIO
Il risultato, al netto delle polemiche, è stato che a Madrid i rifiuti urbani al di fuori dei punti di raccolta, sono diminuiti del 20 per cento. E di fronte a questi numeri nessuno ha più protestato.