Il Messaggero, 12 ottobre 2015
Danimarca, nello zoo di Odense sarà sezionata in pubblico (bambini inclusi) una leonessa di un anno, abbattuta nove mesi fa per evitare accoppiamenti endogamici (tra consanguinei). Caso analogo nel febbraio 2014 nello zoo di Copenaghen, dove per lo stesso motivo una giraffa di due anni era stata pubblicamente abbattuta, sezionata e data in pasto ai leoni. Il direttore dello zoo di Odense: «Non facciamo a pezzi gli animali per divertimento. È importante non attribuire agli animali caratteristiche umane che essi non hanno»
Uno zoo danese ha in programma di fare una pubblica dissezione del corpo di una leonessa di un anno, uccisa nove mesi fa perché la struttura ospita troppi felini e non vuole favorire l’accoppiamento tra consanguinei. A febbraio dello scorso anno erano scoppiate feroci polemiche perché nello zoo di Copenaghen era stata uccisa una giraffa di due anni, sezionata in pubblico, davanti anche ad alcuni bambini, e poi data in pasto ai leoni.
Lo zoo di Odense, nella Danimarca centrale, ha congelato il corpo della leonessa e ha programmato la dissezione per giovedì, facendola coincidere con il periodo di vacanze scolastiche autunnali. Il direttore della struttura, Michael Wallberg Soerensen, sabato ha detto che le dissezioni sono sempre state fatte e che non si fanno «per divertimento», ma hanno uno scopo educativo. «Non facciamo a pezzi gli animali per divertimento. È importante non attribuire agli animali caratteristiche umane che essi non hanno», ha aggiunto. Wallberg ha anche precisato di aver cercato qualche altro zoo disponibile ad accettare la leonessa ma di non averlo trovato.
IL PRECEDENTE DELLA GIRAFFA
Anche nel caso di Marius, la giraffa uccisa, sezionata e data in pasto ai leoni, la decisione erastata motivata dalla necessità di ridurre i rischi di endogamia (la riproduzione tra animali che sono tra loro parenti stretti). Annunciata alcuni giorni prima, la fine della giraffa aveva portato a polemiche e proteste da parte di diverse associazioni animaliste e molti cittadini danesi, contrari all’uccisione di Marius. Il direttore di uno zoo nei Paesi Bassi, Robert Krijuff, si era anche offerto poco prima dell’uccisione della giraffa di essere diposto aprendersene cura e di ospitarla nella sua struttura ma l’offerta non venne raccolta.
I responsabili dello zoo che ospitava la giraffa affermarono che «la riproduzione tra animali che sono parenti stretti porta a un peggioramento del loro patrimonio genetico, con conseguenze che possono essere molto gravi per la sopravvivenza dei gruppi in cattività». Marius era nato da due parenti stretti e «se si fosse riprodotto con altre giraffe avrebbe portato a una nuova generazione più debole. E anche per questo motivo non era possibile affidare l’animale a un altro zoo.