Corriereconomia, 12 ottobre 2015
Il Gambero Rosso finisce in Borsa. Il debutto è previsto per fine ottobre. L’esercizio 2014 si è chiuso con un utile di 880 mila euro e un fatturato di una quindicina di milioni di euro. Nel primo semestre 2015 i ricavi sono stati pari a 7,2 milioni e l’ebitda ha raggiunto il 19 % del fatturato. Una percentuale che avvicina le marginalità del business del wine travel food a quelle del settore del lusso
Il percorso di avvicinamento alla Borsa del Gambero Rosso è alle battute finali. Il debutto è previsto per fine ottobre. Nelle scorse settimane Paolo Cuccia, presidente e azionista di maggioranza con una quota del 97,5% della società conosciuta per le guide enogastronomiche e le academy di cucina, ha testato l’interesse degli investitori esteri con due tappe. La prima a Londra e a seguire Francoforte. L’operazione si configura come un’offerta pubblica di sottoscrizione di una quota pari al 25% del Gambero Rosso. L’obiettivo di Cuccia è raccogliere risorse da destinare a un aumento di capitale. La cifra fissata per le azioni è tra 2 e 2,4 euro per titolo, ma le stime in circolazione avvalorano un prezzo fino a 3 euro. «Una forbice a cui si arriva applicando un multiplo di circa 9 volte l’ebitda», spiega Cuccia.
Il Gambero Rosso potrebbe, insomma, valere fino a 25-30 milioni di euro, calcolando che il margine operativo lordo nell’ultimo bilancio si è attestato a 3,4 milioni. L’esercizio 2014 si è chiuso con un utile di 880 mila euro e un fatturato di una quindicina di milioni di euro. Nel primo semestre 2015 i ricavi sono stati pari a 7,2 milioni e l’ebitda ha raggiunto il 19 % del fatturato. Una percentuale che avvicina le marginalità del business del wine travel food a quelle del settore del lusso.
«I numeri confermano la bontà del lavoro fatto negli ultimi anni, un impegno che ha consentito di crescere e, soprattutto, di tornare a chiudere i bilanci in nero dopo un indispensabile turnaround». Lo sbarco all’Aim, la piattaforma dedicata alle piccole e medie imprese scelta per la quotazione anche dalla casa vinicola Masi Agricola, servirà a finanziare la crescita del Gambero Rosso grazie ai 7-8 milioni che verranno iniettati nelle casse della società. «Stiamo operando in un contesto favorevole – ricorda Cuccia – l’export nel settore agroalimentare cresce del 9% all’anno e le specialty registrano tassi di sviluppo intorno al 12-13%. Basti un dato: l’esportazione vale complessivamente 34 miliardi all’anno».
L’interesse per il cibo e il vino italiano, insomma, continuano a intercettare un forte gradimento. Un trend che il Gambero Rosso intende cavalcare, cercando di rafforzare le attività del gruppo che deve la sua iniziale fortuna alla rivista culinaria nata nel 1986. Al momento la società ottiene il 20% del fatturato nell’editoria grazie alla pubblicazione di magazine e delle guide su vino, ristoranti e ricette. Un 25% del giro di affari è generato nel settore dei contenuti tv e digitali, dove Giorgione, personaggio a metà tra chef e guru del cibo, anima la programmazione di Gambero Rosso Channel. «Un modello che miscela un’autorevole library, contenuti, tv, eventi, formazione e promozione di tutto ciò che orbita intorno al cibo e, più in generale, all’enogastronomia». I soldi ottenuti dalla quotazione, secondo i piani di Cuccia, dovranno, in particolare, potenziare l’attività legata al digitale e agli eventi. Ma l’ex amministratore delegato di Acea intende spingere l’acceleratore anche sulle academy.