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 2015  ottobre 12 Lunedì calendario

La Masina tradì Fellini parecchie volte, e sapeva tutto delle storie di lui. I due formavano una coppia libera

Dalla parte di Giulietta, Giulietta Masina. A lei è dedicata la prima puntata di «Storie di cinema», il programma di Tatti Sanguineti che riprende domani su Iris alle 23.10. «L’immagine della Masina, moglie del grande genio che vive di luce riflessa, quella che stava in casa a preparare le lasagne e non sapeva niente del marito, è falsa».
A parlare della vera Giulietta è Gianfranco Angelucci, dal 1970 amico tuttofare di Fellini, autista, confidente, e poi sceneggiatore de L’intervista, che ha scritto un libro su di lei, pubblicato dalle Edizioni Sabinae per il Centro Sperimentale Cinema. «L’incontro con il regista fu all’Hotel Plaza di Roma: Angelucci, giovane studente di Pesaro, voleva fare una tesi su Fellini. Nacque così un rapporto di amicizia, complicità. Fellini lo chiamava Cocchetto o Jeff» racconta Sanguineti. E la Masina? «Era nata nel 1921, in Emilia, figlia illegittima di una maestra e di un violinista già sposato. A tre anni, una zia la porta a Roma, ma per tutta la vita lei vorrà sempre tornare nei luoghi dov’era nata».
Nel ‘53, con I vitelloni, Fellini raggiunge finalmente il successo e la fama. Da tempo pensa a un film con Giulietta, La strada, ma è tentato dall’idea di girare un sequel dei Vitelloni, con il titolo provvisorio Moraldo va in città, protagonista sempre Franco Interlenghi. «Giulietta, che si era affezionata alla storia di Gelsomina, farà di tutto per impedire il sequel. Angelucci racconta che fu lei a consigliare a Interlenghi di chiedere una cifra spropositata al produttore, cosa che fece fallire il progetto». Così nacque La strada, primo Oscar di Fellini, grande successo di Giulietta, di cui Chaplin disse: «È l’attrice che ammiro di più».
«In quel film Giulietta incontra Richard Basehart, il funambolo che fa ingelosire Zampanò, che poi lo uccide. Fra i due era cominciata una storia d’amore. Basehart, allora sposato con Valentina Cortese, ritrova Giulietta sul set de Il bidone, poi, per stare insieme, i due accettano di girare un film in Germania che tiene Giulietta lontana da Roma per molti mesi, proprio quando Fellini sta lavorando alla Dolce vita».
Di Giulietta si ricorda la moglie del genio, vista come la classica borghese, che non vede o finge di non vedere le avventure del marito. «Giulietta e Federico erano una coppia libera, senza meschine gelosie o ripicche, e lei sapeva tutto di lui», dice ancora Sanguineti.