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 2015  ottobre 12 Lunedì calendario

Intanto Marino celebra matrimoni e incassa le manifestazioni d’affetto dei suoi (compresa la sorella, che lavora con Piero Angela)

ROMA Quello di ieri, trascorso tra aficionados sotto al Campidoglio, un altro matrimonio celebrato e qualche momento di commozione, potrebbe essere stato davvero l’ultimo giorno di Ignazio Marino come sindaco di Roma con pieni poteri. Perché già oggi – «entro l’ora di pranzo», fanno sapere i collaboratori – il primo cittadino travolto dalla vicende delle sue note spese dovrebbe presentare (e quindi protocollare) le sue dimissioni. Da quel momento parte il countdown : 20 giorni, previsti dalla legge, perché il sindaco decada definitivamente.
A questo punto, dopo giornate di telefonate burrascose coi vertici del Pd, pare che per Marino non ci siano altre strade. E lo ha ripetuto anche ai suoi sostenitori del gruppo Facebook #iostoconmarino, che si sono presentati – ma con il robusto sostegno anche di esponenti dei Municipi e delle segreterie politiche: unico parlamentare presente era Marco Miccoli – sulla piazza del Campidoglio a mezzogiorno. Gruppo nato un anno fa, per iniziativa dell’ex dirigente d’azienda Bruno Gramiccia, ma che ha tra le sue «pasionarie» anche la sorella del sindaco, Marina Marino, produttrice esecutiva dei programmi di Piero Angela.
Una manifestazione (oggi il bis al Nazareno) che si è svolta in un clima di «resistenza mariniana», tra gente che canta «Bella ciao», militanti che chiamano il sindaco «Capitano, mio capitano», come il Robin Williams dell’Attimo fuggente, chi scandisce il coro «Marino meglio del Papa». Ma, anche, con ripetuti attaccati al Pd e ai giornalisti, «invitati» più volte ad andare via.
Marino era in Campidoglio, nel suo ufficio. Ed è sceso, in maniche di camicia bianca, cravatta rossa, a salutare. Lo ha fatto sia fisicamente («Se ci ripenso? No!»), sia via social: «Mi sono scese le lacrime nel vedere le migliaia di romani che si stanno mobilitando. Voi siete il sale della democrazia». Prove tecniche di lista civica? Chissà. Di certo, tra i democrat, fino all’ultimo non si fidano delle sue dimissioni annunciate. E se il sindaco, alla fine, decidesse di ritirarle? Ipotesi più remota, ma Marino utilizzerà questi venti giorni al meglio, magari per realizzare il suo sogno: essere in Tribunale con la fascia tricolore il 5 novembre quando si aprirà il processo per Mafia Capitale. Difficile, a meno che il sindaco non forzi la mano. Il commissario romano Matteo Orfini lo ha già «freddato»: «Se vuoi, puoi venire con me nella delegazione del Pd», gli ha detto. Ma, a queste condizioni, per Marino non sarebbe la stessa cosa.
Prima della manifestazione dei seguaci, il sindaco aveva celebrato un altro matrimonio. Dopo la coppia di amici dell’altro giorno, stavolta è toccato ad un consigliere della sua Civica – Franco Marino – ribattezzato «L’Apicella del centrosinistra»: ha un passato da chansonnier, ed ha scritto alcune canzoni come «omaggio» a Renzi, al magistrato Alfonso Sabella e a Marino. Ignazio, ovviamente.