Corriere della Sera, 11 ottobre 2015
Le formiche sono pigre forse come le cicale. Una su quattro non fa assolutamente niente
Laboriose? Macché! Pigrissime. Capaci di passare l’intera giornata a oziare. Non stiamo parlando delle cicale, famigerate perdigiorno nella cultura popolare, ma delle formiche, considerate instancabili, da sempre immolate sull’altare della produttività. A smascherare questi piccoli insetti imenotteri sono stati i ricercatori Daniel Charbonneau e Anna Dornhaus dell’Università dell’Arizona che hanno pubblicato il loro lavoro su Behavioral Ecology and Sociobiology, articolo poi ripreso da Science. Gli studiosi hanno analizzato cinque colonie di formiche allevate in laboratorio, le hanno isolate per due settimane e hanno ripreso i loro movimenti con delle telecamere ad alta definizione per cinque minuti per sei volte al giorno. Per distinguere i diversi gruppi, ognuno è stato «spolverato» con della vernice colorata. Al termine della ricerca, i risultati hanno sorpreso non soltanto l’ équipe dei due studiosi, ma anche i comuni simpatizzanti delle microscopiche operaie. Soltanto il 2,6 per cento delle formiche era stata costantemente attiva durante tutte le rilevazioni, mentre il 71,9% ha lavorato «part-time», per la metà del tempo, e il 25,1% non ha proprio fatto nulla, mai. Studi precedenti avevano dimostrato che il loro ozio poteva essere temporaneo. Ma la ricerca di Charbonneau e Dornhaus suggerirebbe che l’inattività non sia semplicemente una pausa tra le diverse occupazioni, quanto piuttosto una parte importante della stessa suddivisione del lavoro. Resta ancora da capire perché una formica su quattro non faccia niente: una teoria è che quelle totalmente inattive sono troppo giovani o troppo vecchie per lavorare.