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 2015  ottobre 10 Sabato calendario

«Non metterti con i geni, non hanno mai sonno». Cronaca delle noie di Lara Gilmore, moglie di Massimo Bottura

PURTROPPO la moglie di Massimo Bottura è una spiccia e sensata signora americana: quindi non scriverà un libro che rassicuri le altre. Le altre mogli di uomini ossessionati dal loro lavoro. Le altre cui tocca sopportare mariti che pensano solo a come farsi dire «bravo»,e – tapini – neppure diventano il cuoco più famoso del mondo. Ci sarebbero, in quel libro che, le illuminanti versioni “viste da lei” dei più noti e ormai consunti dall’uso aneddoti botturiani. La volta in cui lui e Lou Reed si ritrovarono, per esempio, anime gemelle nell’ossessività: uno interessato solo a parlare degli invecchiamenti del parmigiano, e l’altro altrettanto indifferente alla noia degli interlocutori mentre discettava di amplificatori; quella volta lì, nella versione di Lara Gilmore, la signora Bottura, diventerebbe: ma meno male che quella sera è arrivato Lou Reed, e le variazioni filosofiche sul parmigiano non me le sono dovute sorbire io.
Racconterebbe poi, la signora Bottura, che per fortuna i Lou Reed del caso se lo tengono lì, suo marito, per lunghe conversazioni dopo cena, ovviando al principale problema dell’essere sposata al migliore nel suo campo, sintetizzato da un consiglio sentimentale fornito dalla first lady degli Stati Uniti in un vecchio telefilm: «Non metterti coi geni: non hanno mai sonno». È un peccato che non avremo il manuale di Lara, perché sarebbe bello leggere la versione di quella volta che il piatto cadde e venne inventata la crostatina spaccata: prima della trasformazione del problema in opportunità, c’è di certo stata una crisi isterica, che il marito ci ha taciuto.