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 2015  ottobre 09 Venerdì calendario

Guai giudiziari per la Pulce: ieri la procura di Stato spagnola ha chiesto per Lionel Messi 22 mesi di carcere per frode fiscale. Insieme al padre Jorge, il quarto sportivo più ricco del mondo avrebbe frodato 4,1 milioni di euro tra il 2007 e il 2009. «Anche se fosse riconosciuto colpevole, Leo difficilmente andrà in prigione, considerando che le pene sotto i due anni in Spagna sono sospese per chi è al primo reato. Resterebbe, ovviamente, la figuraccia universale. E risarcire tutti per quella sarà impossibile»

«Tornerò più forte di prima», ha scritto ieri Lionel Messi a chiosa di una propria immagine postata su Facebook (foto). Il campione ha un mezzo sorriso: la rieducazione dopo la rottura del legamento collaterale del ginocchio sinistro pare stia andando bene, tanto che l’obiettivo è tornare in campo il 21 novembre nel Clasico con il Real Madrid. È il resto che va un po’ meno bene. Ieri infatti la procura di Stato spagnola ha chiesto per Messi 22 mesi di carcere per frode fiscale: il più forte calciatore del mondo, nonché, secondo Forbes, il quarto sportivo più ricco del mondo – con entrate annue stimate intorno ai 65 milioni fra ingaggio del Barcellona e sponsorizzazioni – avrebbe frodato insieme al padre Jorge 4,1 milioni tra il 2007 e il 2009. Nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate spagnola aveva chiesto per Leo l’archiviazione, sostenendo che non fosse al corrente delle scelte del padre, per il quale invece erano stati chiesti 18 mesi di detenzione. A estendere l’accusa pure a Messi jr. ha pensato invece l’Avvocatura dello Stato, secondo la quale Leo, pur essendo profano in materia di fisco («Se mio padre lo dice, io firmo ad occhi chiusi», ha sempre detto), non poteva però ignorare il fatto che buona parte dei soldi ricevuti per lo sfruttamento dei diritti di immagine gli arrivavano tramite imprese con sedi in paradisi fiscali. Per il giudice istruttore ci sarebbero così «indizi ragionevoli di criminalità» per entrambi i Messi. Padre e figlio in un primo tempo avevano scaricato le colpe sul loro ex consulente finanziario. Poi Jorge Messi, che è anche manager di Lionel, aveva cambiato strategia e nell’agosto 2013 aveva provveduto a versare al Fisco 5 milioni (i 4,1 frodati più gli interessi). La data del processo, che si terrà a Vilanova i la Geltrù, dove Messi vive a 50 km da Barcellona, non è stata ancora fissata. Comunque, anche se fosse riconosciuto colpevole, Leo difficilmente andrà in prigione, considerando che le pene sotto i due anni in Spagna sono sospese per chi è al primo reato. Resterebbe, ovviamente, la figuraccia universale. E risarcire tutti per quella sarà impossibile.