Corriere della Sera, 8 ottobre 2015
Con la stampa e l’ambasciatore del Vietnam al Girarrosto toscano, con Sommela del San Filippo Neri e don Damiano all’Archimede Sant’Eustachio (e ai Tre galli), con quelli di Sant’Egidio al Sapore di Mare e con la World Health Organization alla Taverna degli Amici. Peccato che era solo con la moglie e una bottiglia Vintage tunina. Ecco le cene contestate a Marino: tra scontrini, giustificazione e smentite
260 euro. Cena al «Girarrosto toscano» (26 dicembre 2013)
• Cosa dice il sindaco: Marino sostiene che il pagamento di 260 euro «è relativo a una cena offerta per motivi istituzionali alla stampa per illustrare le iniziative dell’amministrazione a carattere sociale per il periodo natalizio»
La smentita:
La versione viene smentita dal ristorante che, prima al Corriere della Sera e poi al Tg4, dichiara che si trattava di «una cena di famiglia. Marino era con i suoi, erano in sei ed era il giorno di Santo Stefano». Il ristorante è a pochi metri dalla casa della madre del sindaco
104 euro. Cena da «Archimede Sant’Eustachio» (5 ottobre 2013)
• Cosa dice il sindaco: Il sindaco dice di aver offerto la cena, conto da 104 euro, «a un rappresentante dell’Azienda ospedaliera San Filippo Neri al fine di valutare collaborazioni future nell’ambito della medicina solidale»
La smentita: Lorenzo Sommela, all’epoca commissario straordinario del San Filippo, medico che in passato ha collaborato con Marino, dice al Corriere che a quella cena non c’era lui, «nessuno da me incaricato» e di «non aver mai saputo di collaborazioni col Comune di Roma»
125 euro Cena ai «Tre Galli» di Torino (4 maggio 2015)
• Cosa dice il sindaco: Marino dichiara di aver cenato con don Damiano Modena, dopo l’incontro ad Alessandria per la presentazione del suo libro «Carlo Maria Martini: il silenzio della parola». Ma gli orari non tornano. La presentazione finisce alle 22, la ricevuta del ristorante è delle 23.44
La smentita: Don Damiano, intervistato dal Corriere, smentisce di aver cenato col sindaco mangiando «agnolotti, carne cruda, sottofiletto fassone e selezione di formaggi». Anzi dice che «quella sera io sono rimasto a dormire ad Alessandria, non sono mai andato a Torino
100 euro. Cena al «Girarrosto Toscano» (6 settembre 2013)
• Cosa dice il sindaco: È sempre il ristorante vicino casa della madre. Marino dice di esserci andato con «l’ambasciatore del Vietnam»
La smentita: Ma l’ambasciata, per bocca della segretaria e assistente dell’ambasciatore Dang Thi Phuong Thao sentita da Radio Capital, smentisce anche questa cena
93 euro. Cena da «Archimede Sant’Eustachio» (8 novembre 2013)
• Cosa dice il sindaco: Anche in questa occasione Marino dice di essere andato a cena con don Damiano Modena, al ristorante a due passi da casa sua, questa volta per la presentazione dello stesso libro fatta però a Roma, nella sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini
La smentita: Ma anche in questo caso, don Damiano smentisce: «Io e lui a cena a Roma? Mi pare proprio di no. Non ricordo neppure se quella sera rimasi a dormire nella Capitale oppure sono ripartito immediatamente per casa. Ma sa, è passato molto tempo...»
113 euro. Cena al «Sapore di Mare» (26 ottobre 2013)
• Cosa dice il sindaco: Marino dichiara che il pagamento è per una cena per motivi istituzionali «ad alcuni rappresentanti della Comunità di Sant’Egidio». Nel conto ci sono anche 5 spaghetti all’aragosta e una bottiglia di vino (Vintage tunina) da 80 euro
La smentita: La Comunità di Sant’Egidio, prima al Corriere e poi con un comunicato stampa ufficiale, smentisce categoricamente: «Nessun nostro rappresentante è mai andato a cena col sindaco, né che pagasse lui né in altre circostanze»
120 euro. Cena alla «Taverna degli amici» (27 luglio 2013)
• Cosa dice il sindaco: Altro ristorante in centro. Secondo Marino la spesa di 120 euro con la carta di credito del Comune è per una cena «offerta a un rappresentante della World Health Organization»
La smentita: Anche in questo caso il ristoratore, intervistato da Repubblica, smentisce questa ricostruzione: «Marino era da solo con la moglie, che prenotò anche il tavolo». Il ristoratore ricorda anche il tavolo al quale erano seduti e che vino hanno bevuto: di nuovo il Vintage tunina