Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  ottobre 08 Giovedì calendario

Garage Italia Customs, l’ultimo progetto di Lapo Elkann dedicato alla personalizzazione di auto, moto, aerei, barche. Una vera «sartoria 3.0» in una ex stazione di servizio a Milano restaurata da De Lucchi. Dentro anche il ristorante di Cracco

Anche la tuta blu da operaio era «customizzata» in perfetto stile Lapo – versione smoking con revers, taschino e fazzoletto – per la presentazione-show della nuova sede di Garage Italia Customs, l’ultimo progetto di Lapo Elkann dedicato alla personalizzazione di auto, moto, aerei, barche. Una vera «sartoria 3.0» che da ieri ha la sua nuova casa nell’ex stazione di servizio Agip di piazzale Accursio a Milano.
Un simbolo del boom
Erano anni, forse 20, che in quest’angolo di Milano non si vedeva tanta gente: tv, invitati, vip, passanti e gente del quartiere incuriosita dalla Ferrari camouflage, la 500 pied de poule o quella in gessato, la Bmw blu riflettente, l’Alfa a squame che stazionavano davanti all’ex distributore. Un posto, questo, che i milanesi ben conoscono – si protende a prua di nave nel trafficatissimo viale Certosa – ma dove non si fermano perché le pompe sono chiuse e l’edificio abbandonato. E dire che negli Anni 50 questo era un tempio dell’auto con lavaggio, officina e sala d’attesa con bar; qui si fermavano quelli che la macchina erano riusciti a comprarsela e non vedevano l’ora di usarla sulla Milano-laghi.
«Ho sognato per anni passando davanti a questo distributore», ha raccontato Lapo Elkann, «Molto più che un luogo simbolico per Milano, rappresenta un momento glorioso dell’Italia e anche l’uomo che lo ha voluto, Enrico Mattei, fonte di ispirazione per tutti noi; un posto che da troppo tempo non era tenuto come meritava». Così lui l’ha comprato e ieri ha spiegato come lo rivitalizzerà.
Rinascita italiana
«Una vera icona non si cambia, si rinnova», ha spiegato, invitando sul palco l’architetto Michele De Lucchi che curerà il progetto di restauro. «Altri qui a Milano hanno fatto cose simili chiamando nomi stranieri, ma io volevo una squadra tutta made in Italy».
E De Lucchi, anche lui un eccentrico a suo modo, non ci ha messo molto a indossare la tuta blu per ridare vita a questo edificio per il quale ha rispetto e ammirazione. «Velocità, motori, aerodinamicità, rotondità, progresso, ottimismo, coraggio: tutte queste parole messe insieme fanno lo “streamline”, che è lo stile di questa costruzione». Uno stile nato negli Usa dopo la I guerra mondiale e poi ripreso dopo la Seconda che, per De Lucchi, è molto più che un linguaggio architettonico. «Con queste tettoie come gigantesche ali di aereo, come una nave che solca la strada, è una forma mentale, un’idea nuova che rinasce a ogni momento di ottimismo».
E a sentire Lapo, per l’Italia, questo è un buon momento. «Da imprenditore sento che c’è un clima nuovo, un rilancio di cui noi di Garage Italia Customs vogliamo fare parte».
Così ha presentato il resto della squadra tutta made in Italy, a cominciare dallo chef Carlo Cracco – pure lui in tuta blu – che qui aprirà un ristorante. «In fondo anche noi, in cucina, non facciamo che customizzare il cibo», ha detto Cracco, «e questo sarà un luogo pieno di nuove ispirazioni».
La sartoria 3.0
Sul palco si è poi vista l’équipe al completo, fra cui Carlo Borromeo che ha già lavorato al Servizio Tailor Made per Ferrari, e i «Maestros», i tecnici specializzati che trasformano «i sogni in realtà» attraverso le loro competenze a 360°, dall’artigianato più tradizionale alle tecnologie più nuove, nel wrapping, nella verniciatura, nella realizzazione degli interni.
«Non amo “l’élitismo”», ha concluso Lapo, «qui verrà anche la gente che magari non si può customizzare la macchina ma la Vespa sì, o chi vuole solo vedere belle cose e mangiare cose buone; il 7 ottobre è il mio compleanno e questo è il regalo che mi faccio, un ritorno all’auto, mio primo grande amore».