Milano Finanza, 6 ottobre 2015
Le aziende energetiche sono contro il canone Rai in bolletta. Secondo Chicco Testa, presidente di Assoelettrica «il consumatore non saprebbe più cosa sta pagando e noi non riusciremo più a fare il nostro mestiere» mentre per Giuseppe Gatti, presidente di Energia Concorrente si tratterebbe di «una misura concettualmente sbagliata e tecnicamente impraticabile»
Canone Tv meno caro (a 100 euro l’anno), ma da pagare insieme alla bolletta elettrica, per eliminare alla radice l’evasione, mentre l’Ires potrebbe cominciare a scendere già nel 2016. Matteo Renzi, che ieri ha incontrato a Palazzo Chigi il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, lancia personalmente i suoi ballon d’essai sulla prossima legge di Stabilità, che il governo dovrebbe presentare entro la metà del mese. In questo modo il premier testa anche le reazioni delle categorie e dell’opinione pubblica. Quanto alle prime la risposta delle imprese energetiche è stata subito negativa. Per Chicco Testa, presidente di Assoelettrica l’ipotesi del canone in bolletta è «un gran pasticcio» in quanto «il consumatore non saprebbe più cosa sta pagando e noi non riusciremo più a fare il nostro mestiere», mentre per Giuseppe Gatti, presidente di Energia Concorrente si tratterebbe di «una misura concettualmente sbagliata e tecnicamente impraticabile», anche perché «se già sono discutibili gli oneri parafiscali presenti, dall’uscita dal nucleare all’incentivazione delle rinnovabili, non è in alcun modo accettabile aggiungervi anche il canone Rai». Cauto sul tema dell’Ires, invece, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: «Siamo ben contenti quando tagliano le tasse ma vediamo se saranno davvero tagliate». In ogni caso, in attesa di conoscere i contenuti della nuova legge, le entrate tributarie sono già risultate in aumento nei primi otto mesi dell’anno. Secondo il ministero dell’Economia sono cresciute del 2,2% da gennaio ad agosto del 2015. Salgono, infatti, l’Irpef (+3,8%), l’ircs (+2,3%) e l’iva (+3,1%).