La Stampa, 3 ottobre 2015
La Coop fa nascere sulla via Emilia la cooperativa più grande d’Europa
Lungo la via Emilia stamattina si compie un mezzo miracolo, tre dei nove giganti della grande distribuzione a marchio Coop convolano a nozze: nasce «Coop Alleanza 3.0», un colosso da quasi 5 miliardi di fatturato, 22mila dipendenti, 2,7 milioni di soci e 419 punti vendita sparsi in 12 regioni, dal Friuli alla Sicilia. Sarà la più grande cooperativa a livello italiano e la più grande in Europa per numero di soci unendo in un’unica società Coop Adriatica di Bologna, Coop Estense (Modena) e Coop consumatori Nordest (Reggio Emilia).
Primi azionisti Unipol
La sua attività andrà ben oltre i confini della grande distribuzione e spazierà dagli investimenti immobiliari di Igd alle agenzie di viaggi, dalle farmacie e librerie a marchio Coop alla distribuzione di carburanti, gas e luce, dalle polizze sanitarie ai servizi assicurativi e finanziari. La superCoop controlla poi il 13,3% di Eataly ma soprattutto è il primo azionista singolo del Gruppo Unipol con una quota vicina al 20%.
Ieri, alla vigilia delle assemblee in programma oggi a Bologna, Reggio e Modena, i tre presidenti (il bolognese Adriano Turrini, che sarà anche il nuovo superpresidente, il modenese Mario Zucchelli ed il reggiano Paolo Cattabiani) si sono presentati in pubblico a Milano. La parola d’ordine è «sostenere e rilanciare la presenza della cooperazione di consumo, creare un’organizzazione capace di trovare tutte le efficienze utili a dare nuovo impulso all’impresa per affrontare le sfide future». Con la fusione «non saranno chiusi negozi perché non ci sono sovrapposizioni», mentre è certo che verrà riformato in meglio il modello Ipercoop che più di altri ha patito la crisi. E infatti è stata proprio la crisi dei consumi a far scattare la molla della fusione mandando in soffitta storiche rivalità. C’è infatti da arginare il crollo dei fatturati, soprattutto nelle zone più deboli del Paese, e tener testa alla concorrenza, a partire da Esselunga.
Bilanci fragili
Nell’ultima relazione di bilancio di Coop Nord Est le difficoltà del sistema Coop non vengono certo nascoste: a soffrire è soprattutto la rete di supermercati. E se anche Coop col 15% delle quote (-0,1) nel complesso conferma la sua leadership, alle sue spalle i tre concorrenti più agguerriti Conad, Selex ed Esselunga allungano il passo, macinano più utili e mordono. Gli ultimi bilanci ne sono la riprovai: nel 2014 Coop Adriatica ha incrementato le vendite a 2,1 miliardi, ma solo perché nel frattempo ha assorbito Coop Veneto, e nonostante i 29 milioni di perdite di Coop Sicilia, da dividere a metà coi cugini reggiani, ha comunque conseguito un utile di 28,8 milioni. L’Estense è invece arretrata del 2,6% (a 1,343 miliardi) e se ha ottenuto 10 milioni di utile, dopo averne persi 12 in Puglia, lo deve alla gestione finanziaria e al contributo del settore carburanti. Coop Consumatori Nord Est, invece, ha perso fatturato (-3%, a 881 milioni) ed ha evitato di un soffio il rosso solo grazie a vecchi crediti fiscali.