la Repubblica, 3 ottobre 2015
Il gin torna di moda. La regina Elisabetta lo beve come aperitivo tutti giorni prima di cena. Notizie su dove andava a scolarselo Dickens
Dicono che la regina Elisabetta lo beva come aperitivo tutti i giorni prima di cena insieme al principe Filippo: e chissà, magari avrà contribuito anche questo a fare arrivare in buona salute lei a quasi 90 anni (li compie il prossimo aprile) e lui a 94. Al di fuori di Buckingham Palace, tuttavia, il gin and tonic era passato di moda. Dieci anni fa a Londra si beveva solo vodka. Ma i trend, si sa, vanno e vengono, e ora questo classico cocktail è di nuovo cool, anzi hip, come si dice da queste parti. Nato nel Settecento come medicinale (per curare gotta e indigestione), soprannominato Mothers’ Ruin (la rovina delle madri) quando diventò il drink preferito dei poveri (perché costava poco), citato nel “Circolo Pickwick” da Dickens (che lo beveva allo Spaniard’s Inn, un pub tuttora aperto di fronte al parco di Hampstead Heat), il gin veniva prodotto nella capitale britannica in decine di distillerie. Oggi, a parte i bar specializzati nel servirlo (come The London Gin Club,a Soho, 22 Great Chapel Street, o The Beaufort, lo splendido bar art decò dell’Hotel Savoy, sullo Strand, dove lo confeziona un barman italiano, Lorenzo Antinori), ci sono perfino tour organizzati delle distillerie ancora in funzione. Come la storica Beefeater, la più vecchia della città, che esiste dal 1829 (la visita di un’ora costa 12 sterline, bicchierino di gin and tonic incluso, ovviamente), il Shake, Rattle & Stir Gin Journey (60 sterline per un giro serale in limousine di cinque bar e una distilleria oppure 70 sterline per un Gin Voyage da Little Venice al Regent’s Canal su una chiatta a 12 posti), o il Butler’s Gin (28 sterline, anche questo sui canali della città, a bordo di un moto-scafo, portarsi cibo e musica da casa). Avvertenza: bevete con moderazione. Detto da uno che a Londra abita in un’ex-distilleria di gin.