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 2015  ottobre 03 Sabato calendario

Stupore generale perché papa Francesco ha un amico omosessuale, lo ha incontrato e abbracciato a Washington

CITTÀ DEL VATICANO.
Mancano ventiquattro ore all’apertura del Sinodo sulla famiglia, e Papa Francesco stupisce per la semplicità e la libertà con la quale mantiene rapporti di amicizia con tutti. La notizia di ieri è che il 23 settembre scorso, durante la sua permanenza a Washington, Bergoglio non ha incontrato soltanto Kim Davis, la funzionaria di una contea del Kentucky finita in prigione per essersi rifiutata di dare licenze matrimoniali a coppie gay – «Non deve essere considerato come un appoggio alla sua posizione in tutti i suoi risvolti particolari e complessi», ha precisato il Vaticano –, ma, come ha riferito la Cnn, anche un suo amico argentino residente negli Stati Uniti, Yayo Grassi, che da diciannove anni ha una relazione omosessuale. Ha spiegato in merito ieri padre Federico Lombardi, portavoce vaticano: «Yayo Grassi è un ex alunno argentino, che il Papa aveva già incontrato altre volte in passato e che aveva chiesto di presentargli sua madre e alcuni amici in occasione della sua permanenza a Washington. Come è noto, il Papa conserva molti rapporti personali motivati pastoralmente con un atteggiamento di gentilezza, di accoglienza e di dialogo». Ha detto lo stesso Grassi alla Cnn: «Papa Francesco, quando ancora era Bergoglio, fu il mio professore al Colegio de la Inmaculada Concepción. Ho avuto il privilegio di averlo come docente di letteratura e psicologia». L’incontro è avvenuto presso l’ambasciata del Vaticano. Assieme a Grassi c’era anche il suo compagno indonesiano, Iwan Bagus, e diversi altri amici: «Tre settimane prima del viaggio (Bergoglio) mi ha telefonato dicendo che gli sarebbe piaciuto riabbracciarmi», ha raccontato ancora Grassi. Che ha poi precisato come il Pontefice avesse sempre saputo della sua omosessualità, ma che «non ha mai giudicato. Non ha mai detto nulla di negativo. Naturalmente – ha aggiunto – è il pastore della Chiesa e deve seguire gli insegnamenti della Chiesa. Ma in quanto essere umano capisce tutti i tipi di situazioni ed è aperto a tutti». In diversi video pubblicati dalla coppia sui social network si vede l’abbraccio tra Yayo e il Pontefice e poi quello con Iwan, che uscito dall’incontro aveva commentato: «A presto, Francisco! Molte grazie. Baci».
A poche ore dall’apertura del Sinodo, Francesco dimostra nei fatti di volere una Chiesa che con semplicità sa accogliere tutti, nessuno escluso. È la Chiesa che fa suo fino in fondo l’insegnamento di Gesù, il quale non aveva paura di sedere a tavola con pubblicani e peccatori. Una linea che non può che far riflettere anche i vescovi riuniti da domani (questa sera c’è una veglia introduttiva) in assise sinodale.
In aula sono previsti interventi di tre minuti ciascuno, mentre gran parte della discussione avverrà liberamente ndei circoli minori, divisi per area linguistica. A metà Sinodo non è prevista la relatio post disceptationem. Una Commissione, nella quale non figura nessun membro della Curia romana, provvederà all’elaborazione del progetto di una relazione finale. «Dieci persone- ha spiegato il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario del Sinodo – per tutto il tempo sovraintenderanno a lavori e alla fine daranno il loro benestare. Sette di loro rappresentano i cinque continenti». E ancora: «Il testo a conclusione dei lavori della prima settimana viene elaborato da esperti, dal relatore generale e dal segretario speciale anche alla presenza dei relatori dei singoli circoli minori. A conclusione della prima parte c’è già un testo ma non sarà quello definitivo perché ci sarà una seconda e una terza settimana e si tratterà di armonizzare le varie posizioni che emergeranno. La commissione dei dieci garantirà maggiore trasparenza». Se ci saranno emendamenti, questi «saranno aggiunti nel testo finale che sarà letto integralmente. Seguiranno le votazioni». Alla fine delle tre settimane «si arriverà a un testo frutto delle riflessioni e dei vari interventi dei padri sinodali».
Il dibattito resterà segreto, per dare maggiore libertà a chi desidera intervenire. Ma padre Lombardi ha assicurato trasparenza: ci sarà una maggiore presenza di padri sinodali ai briefing giornalieri organizzati dalla sala stampa della Santa Sede e verrà distribuito un testo riassuntivo delle discussioni nei “circoli minori”.