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 2015  ottobre 01 Giovedì calendario

Capo scout sì, soldatino no: intervista a Roberto Cociancich, il senatore renziano del Pd che ha firmato l’emendamento con cui il premier conta di spazzar via i voti segreti sulla riforma costituzionale. «Io non ho il potere di ghigliottinare nessuno: il mio emendamento aiuta a definire funzioni importanti del Senato. E forse il soldatino non sono io...».

Roberto Cociancich ha firmato l’emendamento con cui Renzi conta di spazzar via i voti segreti. Avvocato milanese e capo scout mondiale, il senatore renziano del Pd stima «grandemente» il premier, ma non ci sta a passare per il «soldatino» che ha prestato il suo nome a un’operazione del governo.
Ha imparato dagli scout la disciplina di gruppo?
«Gli scout mi hanno insegnato a ragionare con la mia testa».
Romani (FI) ha ironizzato sul suo ruolo di presidente mondiale dello scoutismo...
«Ciascuno ha lo stile che ha. Mi aspettavo un dibattito di altro livello sulla Costituzione».
Salvatore della patria o attentatore della Costituzione?
«Mai dire gatto finché non lo hai nel sacco. Incrociando le dita per il voto di oggi, mi sfugge il motivo per cui se un emendamento lo scrive Romani è un esercizio di democrazia, se lo scrivo io è un attentato alla Costituzione».
Le hanno dato del prestanome.
«Figuriamoci. Quale sia la mia visione di un Senato come cerniera tra Europa, Stato e Regioni l’ho scritto in tutte le salse, sin dalla prima lettura».
Il senatore Di Maggio l’ha definita un «jihadista della maggioranza».
«Nei dibattiti a volte si dicono cose eccessive, ma non enfatizzerei l’aspetto personale. Cerchiamo di restare sul contenuto positivo di un emendamento che aiuta a definire funzioni importanti del Senato».
E ghigliottina i voti rischiosi...
«Io non ho il potere di ghigliottinare nessuno, le scelte sugli strumenti parlamentari spettano solo al presidente Grasso».
Per le minoranze lei si è prestato a una truffa.
«Nel momento della passione può scappare qualche parola. Ma poi molti che hanno usato espressioni poco simpatiche mi hanno dato atto che io sono sempre corretto con tutti».
La riforma passerà?
«C’è una maggioranza solida. Sono ottimista».
Grazie «ai rossi, ai verdi e ai verdini», dice Romani.
«Anche lui votò la riforma, perché ha cambiato idea? Forse il soldatino non sono io».