1 ottobre 2015
Primi raid della Russia in Siria • In Italia il tasso di disoccupazione scende sotto il 12% • Sgomberata dopo cento giorni la tendopoli di Ventimiglia • L’algoritmo che fissa i ricordi • La Francia paga chi va al lavoro in bicicletta • L’italiano ucciso a Londra
Siria La Russia ha iniziato i raid aerei in Siria ma è stata subito accusata dalla Casa Bianca di aver centrato anche postazioni di gruppi di opposizione al regime di Assad e di aver ucciso almeno 27 civili, tra i quali sei bambini. Mosca ha negato tutto, affermando che i suoi caccia-bombardieri hanno colpito otto siti dell’Isis in venti incursioni. Le incursioni sono avvenute nella regione di Homs, dove fonti della resistenza dicono che non ci sono estremisti islamici, mentre Baghdad sostiene che lì agiscono sia uomini dell’Isis che di Al Qaeda. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]
Occupazione Il tasso di disoccupazione scende sotto quota 12%, attestandosi all’11,9% nel mese di agosto. Il dato rilevato dall’Istat è il più basso dal febbraio del 2013. In base alle indicazioni provvisorie dell’Istituto di statistica, dopo la crescita dei mesi di giugno (+0,1%) e di luglio (+0,3%), anche il mese di agosto segna una crescita degli occupati pari allo 0,3%. Tradotto vuol dire 69 mila posti di lavoro in più su base mensile, cifra che contribuisce a fare lievitare l’occupazione su base annua dell’1,5%. In termini pratici significa che dall’inizio del 2015 sono 325 mila le persone occupate in più rispetto allo scorso anno. Un dato che il premier, Matteo Renzi, registra come un effetto della riforma del lavoro varata dal suo esecutivo. Su twitter il presidente del Consiglio scrive: «Istat. In un anno più 325 mila posti di lavoro. Effetto Jobs act . Italia Riparte. La volta buona». A determinare la crescita dell’occupazione è l’aumento dei lavoratori dipendenti (70 mila in più ad agosto). In dettaglio, si tratta di 25 mila posti a tempo indeterminato e 45 mila a tempo determinato.
Ventimiglia Sgomberati ieri all’alba, a Ventimiglia, una quarantina di attivisti No Borders una ventina di migranti: gli irriducibili dal novero di chi, più di cento giorni fa, ha dato il via alla protesta contro la Francia, che ha blindato le frontiere chiudendo la porta a chi cercava di varcare il confine. Una cittadella di tende sugli scogli con cucine, servizi e docce. Ma è un accampamento illegale e la magistratura ha detto stop, elencando una lunga serie di reati: occupazione abusiva, manifestazione non autorizzata, furto di acqua e di elettricità. Nessuno scontro tra polizia e attivisti grazie all’intervento di monsignor monsignor Suetta, che con i No Borders dialoga da settimane. I migranti si incamminano verso i pullman che li portano al centro di prima accoglienza, vicino alla stazione ferroviaria. Gli attivisti accettano di farsi portare in commissariato, per farsi identificare. Nessuno sarà fermato: è nei patti.
Ricordi Per la prima volta al mondo è stato creato un impianto protesico che si spera, un giorno, possa aiutare i pazienti affetti da demenza o i cerebrolesi a «salvare» i ricordi nuovi. A lavorare a questo ambizioso obiettivo è un gruppo di ricercatori della University of Southern California e del Wake Forest Baptist Medical Centre di Winston-Salem, nel North Carolina. Il progetto è stato finanziato dalla Darpa, la Defence Advanced Research Projects Agency degli Usa, che è interessata alla ricerca di nuovi modi per aiutare i soldati feriti a recuperare le funzionalità della memoria. Ma i ricercatori sono convinti che questa tecnologia possa contribuire anche al trattamento di malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer. La parte più innovativa dell’impianto è un algoritmo che imita i segnali elettrici che il cervello utilizza per trasformare i ricordi a breve termine in memorie permanenti. La tecnologia include anche una piccola gamma di elettrodi impiantati direttamente nel cervello. L’idea dei ricercatori è quella di permettere ai segnali elettrici di bypassare l’area del cervello danneggiata o malata e decodificare il contenuto o il significato di un ricordo per poi immagazzinarlo. Ted Berger, responsabile del progetto: «È come essere in grado di tradurre dallo spagnolo al francese senza comprendere entrambi le lingue». Al momento l’impianto è stato testato con successo su topi e scimmie. Inoltre, sono stati condotti test su nove persone con epilessia per trattare le crisi croniche. In questo modo i ricercatori hanno «letto» i segnali elettrici che entrano ed escono nel cervello dei pazienti, mentre eseguivano semplici operazioni, come per esempio ricordare la posizione di forme diverse sullo schermo di un computer. Questi risultati sono stati utilizzati per perfezionare l’algoritmo, fino a quando non si è riusciti a raggiungere una previsione di traduzione dei segnali corretta nel 90% dei casi. (Arcovio, Sta).
Bicicletta Il governo francese ha deciso di versare un’indennità di 25 centesimi a chilometro percorso per i cittadini che vanno al lavoro in bicicletta. E’ una delle misure anti-smog annunciate ieri dal ministro dell’Ecologia francese, Ségolène Royal. Non sarà il governo a versare direttamente il bonus. Sarà compito delle aziende verificare e distribuire l’incentivo ai propri impiegati, in base agli accordi con lo Stato. L’idea di pagare i ciclisti non è nuova. Una fase sperimentale di sei mesi era già stata avviata nel giugno 2014 dall’allora ministro dei Trasporti, Frédéric Cuvillier, proprio con le stesse modalità annunciate ieri da Royal. Il test era stato realizzato su 8mila persone e aveva dato ottimi risultati: i tragitti casa-lavoro in bicicletta erano aumentati di quasi il 50 per cento, facendo passare la percentuale di lavoratori dal 2 al 3,6%. All’epoca dell’esperimento la distanza media percorsa in bici è stata di oltre cinque chilometri. Con la nuova riforma, un cittadino potrebbe incassare 50 euro al mese per un tragitto per andare a lavorare di cinque chilometri al giorno. Il guadagno, stimano gli esperti, in realtà è superiore visto che si risparmia anche sulle spese di benzina e manutenzione dell’automobile. (Ginori, Rep)
Delitto Sebastiano Magnanini, 46 anni. Originario del Veneto, piccoli precedenti per stupefacenti e il coinvolgimento in un maldestro furto d’arte una ventina d’anni fa: con due complici aveva portato via da una chiesa di Venezia, Santa Maria della Fava, un quadro del Tiepolo. I tre speravano di guadagnare 20 milioni di lire a testa dal ricettatore, ma lasciarono troppe tracce: fumarono spinelli all’interno dell’edificio, a un certo punto uscirono per andare a bere in un bar vicino alla chiesa, e al momento di scappare, lasciarono cadere l’opera per terra: dovette essere riarrotolata con lacci delle scarpe. Così arrivò una denuncia e la confessione. Da poco residente a Londra, dopo aver sostato in Thailandia, Cambogia e Colombia. Trovato cadavere, giovedì 24 settembre, nella parte Est del Regent’s Canal. Qualcuno l’ha gettato nelle acque del canale attaccato a un carrello della spesa. E’ stato un passante a notare il cadavere e ad allertare Scotland Yard, che ha recintato la zona, chiedendo ai residenti se avevano sentito il rumore di un carrello lungo la banchina, mentre sommozzatori si sono gettati nelle acque per recuperare il corpo. Ma ci sono voluti giorni per l’identificazione di Magnanini, che non aveva con sè alcun documento e il cui corpo era già parzialmente decomposto. Prima di giovedì 24 settembre a Londra.
(a cura di Roberta Mercuri)