Il Messaggero, 30 settembre 2015
Il latte vien dalla cammella. Non più solo mucca o capra, anche altri animali forniscono l’alimento primario che può essere più tollerabile in caso di allergie. La Coldiretti presenta il primo formaggio di asina. E vanno per la maggiore le bevande ricavate da soia, mandorle, riso e avena
Nutriente. È questo l’aggettivo che caratterizza e definisce al meglio il latte, il primo alimento che si assaggia quando si viene al mondo. E che non si abbandona più. Magari, mutano i gusti e le quantità. Tante, ormai, le varietà da gustare.
Le grandi novità arrivano dal mondo animale. C’è il “classico” di mucca, quello di bufala è sfruttato soprattutto per latticini, quello di pecora dal sapore simile a quello di mucca, ma con il doppio di grasso (6-10% in più) e quello di asina, il più tollerabile dopo il materno, per i bambini allergici. Le asine più ricercate vengono dal Monte Amiata. Ad agosto all’Expo è stata presentata una ricerca del professore Elio Novembre, responsabile di Allergologia all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, in cui risulta che il “nettare delle asine di Scarlino” è ben tollerato del 90-95% dei soggetti con allergia alle proteine del vaccino. Merito del lisozima, enzima in grado di inattivare alcuni virus, con proprietà immunoregolatoria e antitumorale.
LE NEW ENTRY
Si chiama “Asinino Reggiano” il primo formaggio al mondo prodotto esclusivamente con latte di asina appena presentato dalla Coldiretti. «Un’ autentica novità in quanto fino ad oggi non era possibile trasformare in formaggio il latte di sola asina», spiega l’associazione. Il risultato è stato ottenuto nel più grande allevamento d’asini d’Europa, l’azienda Montebaducco di Quattro Castella (Reggio Emilia).
La new entry, presentato sempre all’Expo e già molto apprezzato da noi, è il latte di cammella. In Africa e Medio Oriente viene considerato un elisir di lunga salute, grazie al caratteristico profilo nutrizionale e rispetto al quello di mucca è cinque volte più ricco di calcio e tre volte di vitamina C. Costa la metà di quello d’asina. Negli Stati Uniti è già un affare: un imprenditore ha creato un’azienda ad hoc, la “Desert farm”. Definito come “oro bianco” è meno ricco di grassi e più digeribile di quello vaccino. Dalla cavalla, viene inoltre un nutrimento acidulo ma molto nutriente.
Per chi invece non può ingerirne nemmeno un sorso, può provare con il latte vegetale, soia (utile per liberarsi del colesterolo), mandorle (prediletto dai vegani e vegetariani e un’ottima bevanda dissetante), riso (adatto per chi ha intolleranza al lattosio: ha un basso contenuto calorico) avena (poco calorico e con limitato contenuto di grassi) e cocco (particolarmente calorico è ricco di fosforo e potassio).
IL RELAX
Dal latte, anche virtù rilassanti. Bastano, infatti, un semplice bicchiere di latte (o un vasetto di yogurt) per recuperare buonumore e tranquillità. «In questi alimenti – spiega Adriano Hribal, amministratore delegato e portavoce di Assolatte – ci sono fonti importanti di triptofano, che stimola la serotonina favorendo il rilassamento e di fosfolipidi, che agiscono in modo positivo sul tono dell’umore, sulle funzioni cognitive e sulla risposta allo stress».