Corriere della Sera, 30 settembre 2015
Silvio Berlusconi ha festeggiato il suo settantanovesimo compleanno regalando a Francesca Pascale una villa in Brianza, a Casatenovo, a dieci chilometri da Arcore. La dimora è nota come Villa Giambelli. La festa poi (con Bocelli che cantava) è stata riservata solo ai familiari, agli amici di vecchia data, ai vertici delle aziende (Fedele Confalonieri ed Ennio Doris), del Milan (Adriano Galliani) o delle testate giornalistiche (Alessandro Sallusti) con cui Berlusconi ha rapporti antichi. Politica, invece, poco o niente
Una villa in Brianza, a Casatenovo, frazione di Rogoredo. A dieci chilometri da Arcore. È l’acquisto che Silvio Berlusconi ha perfezionato qualche giorno prima del suo settantanovesimo compleanno, che cadeva nella giornata di ieri. Ma non è stato un regalo per se stesso. La dimora nota col nome di Villa Giambelli, infatti, è stata comprata dall’ex premier per la compagna Francesca Pascale. Che ci andrà a vivere nel momento in cui – questione di qualche settimana, al massimo qualche mese – saranno finiti quei lavori di ristrutturazione che il presidente di Forza Italia sta seguendo in prima persona. Come dimostrano le sue continue sortite a Rogoredo e dintorni certificate ieri, con tanto di foto, dal Giornale di Merate.
(…) Quello festeggiato ieri sembra essere per Berlusconi un compleanno che chiude un’era e ne apre un’altra. (…) La festa (con Bocelli che cantava) è stata riservata solo ai familiari, agli amici di vecchia data, ai vertici delle aziende (Fedele Confalonieri ed Ennio Doris), del Milan (Adriano Galliani) o delle testate giornalistiche (Alessandro Sallusti) con cui Berlusconi ha rapporti antichi. Politica, invece, poco o niente (tra gli invitati c’erano Mariarosaria Rossi e Michela Vittoria Brambilla). (…) Per i politici è stata organizzata un’altra festa che andrà in scena stasera a Roma, alla Terrazza Caffarelli, a pochi metri dal Campidoglio. Tra gli invitati ci sono i senatori, i deputati e anche gli europarlamentari azzurri, oltre a qualche big forzista che non ha incarichi istituzionali o che, come nel caso di Giovanni Toti, governa qualche ente locale. «Stiamo raccogliendo cinquanta euro a testa per fare il regalo al presidente», s’è lasciato scappare ieri Paolo Romani nel bel mezzo della buvette del Senato. Una cifra un po’ misera. Soprattutto se si considera che il festeggiato – che comunque, va detto, ha ben altre possibilità – era solito regalare Mini Cooper, tablet, orologi e, male che andasse, televisori al plasma. Anche ai parlamentari, a volte.