La Stampa, 30 settembre 2015
È uno spumante italiano quello con cui Barack Obama e Vladimir Putin hanno brindato al pranzo ufficiale dell’Onu. Si tratta del Bolla Rosa, della cantina Luigi Giusti di Montignano, nelle Marche: «Una bella soddisfazione non solo per noi, ma per tutto il territorio. Hanno scelto un vitigno autoctono, è un premio al vino delle Marche»
È una bollicina italiana quella con cui Barack Obama e Vladimir Putin hanno brindato al pranzo ufficiale dell’Onu. Si tratta del Bolla Rosa, uno spumante rosato della cantina Luigi Giusti di Montignano, nelle Marche. Forse l’hanno scelto per il nome del vitigno da cui è prodotto: Lacrima di Morro d’Alba, ma in versione brut per tirare su l’atmosfera.
Piergiovanni Giusti, come ci è arrivato il vostro spumante sui tavoli delle Nazioni Unite?
«È merito del nostro importatore a New York, Southport Wines, che dedica tutte le sue attenzioni alle piccole aziende famigliari come la nostra. Sapevo che collaborava con un fornitore del Palazzo di Vetro, ma non avrei mai immaginato che saremmo stati scelti per il pranzo ufficiale».
Quando l’ha saputo?
«Mi ha telefonato l’importatore lunedì: “Stasera dai un’occhiata ai tg, parleranno anche di te”. Una bella soddisfazione non solo per noi, ma per tutto il territorio. Hanno scelto un vitigno autoctono, è un premio al vino delle Marche».
Quanto costa una bottiglia di Bolla Rosa?
«In cantina 8,5 euro, in enoteca 16 euro. Ne produciamo 7mila bottiglie, 2.500 delle quali vanno negli Usa a un prezzo intorno ai 25 dollari».
Ma sarà piaciuto più a Putin o a Obama?
«Spero a tutti e due, ma soprattutto che sia servito a riappacificarli in modo duraturo, non solo per il tempo di un brindisi».