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 2015  settembre 25 Venerdì calendario

Piccola guida del Giappone, un mondo alla rovescia. Dicono sempre sì, ma spesso intendono no, in spiaggia noi ci svestiamo, loro si coprono. Ecco tutto quello che troverete nel Sol Levante, il Paese dove il futuro è vecchio

Guida non autorizzata del Giappone, un mondo da non perdere, ma alla rovescia. E non solo per la posizione sul globo rispetto a noi.
Il Giappone da sempre è intriso di un fascino esotico per il viaggiatore occidentale. Per noi europei, poi, è il mondo alla fine del mondo muovendoci verso Est. Tanto per dire: non ci arrivò nemmeno Marco Polo. Ma ciò che i manuali sul Giappone non vi racconteranno mai e che invece noi – a rischio di strappi diplomatici – siamo in grado di documentare è che dovete prepararvi a ribaltare le vostre convinzioni sulla gravità. Atterrate a Tokyo (peraltro Alitalia opera un insperato volo diretto) e vi si aprirà un mondo di magnifiche sonorità incomprensibili in cui tutto, ma proprio tutto, funziona al contrario.
Ecco i miei appunti da viaggiatore di passaggio.
1) Arrivi in aeroporto e subito le tue attese di essere sbarcato in un Paese supertecnologico vengono coccolate dalla promessa di un «wifi gratis» ubiquo. Voglio dire: Ntt Docomo, la telecom locale, masticava il traffico dati quando gli altri operatori pensavano che Internet fosse una moda passeggera. Scarichi la tua app Japan Wi-Fi e... in 23 giorni avesse funzionato una volta per più di 30 secondi consecutivi. La tecnologia è avanzatissima, ma vintage. Il giapponese pagava i biglietti dei mezzi con il telefono 10 anni fa. Ma è rimasto bloccato lì dalla stagflazione decennale e si vede: gli autobus, anche a Tokyo, hanno tutti un pregevole servizio touch per pagare. Ma il mezzo è degli anni 80. Detto ciò la tecnologia vintage è molto chic. Sarà la nuova moda in Europa ora che in recessione ci siamo noi.
2) Una volta che vi sarete ambientati a Tokyo – due i consigli: Tokyo View Hotel per i turisti del tipo «voglio-sempre-lucine-accese» e il Prince Hotel per gli amanti della città vecchio stile – scoprirete che la civiltà qui ha vietato il fumo per strada. Fantastico. Peccato che sia lecito fumare nella maggior parte dei locali pubblici. Per strada si sporca e non è decoroso. Con un buon posacenere sul tavolo il problema è risolto.
3) La legge del sì. Letteralmente: anche se non ce n’è traccia nei codici devono avere emanato qualche legge che obbliga al sì. Sembra di vivere in un gigantesco call center: fate esattamente la domanda prevista per quel tipo di problema e riceverete una risposta millimetrica. Per il resto svicoleranno, ma mai un no (mentre noi viviamo di comitati del no). Dopo un po’ capisci che te la puoi sempre cavare con due versi che esprimono il massimo del dissenso: «aaaah» e «oh!». Il secondo è da usare cum grano salis. Potrebbero intuire che non siete del tutto d’accordo.
4) Sempre a Tokyo potrete usare una metropolitana da sogno scavata da un esercito di talpe. Mica le nostre tre linee rette che si intersecano per sbaglio. Difficile non notare i cartelli in stile fumetto di cui la metro è tappezzata. E ancora più difficile non notare quelli che vi indicano di stare attenti agli uomini in giacca, cravatta e ventiquattrore: sono rappresentati mentre spingono le vecchiette giù dalle scale mobili o importunano le ragazze (tanto che in metro esistono i vagoni per sole donne. Ammessi con riserva e a patto di mostrare un po’ di vergogna i padri con bambini e moglie al seguito). Non è così inusuale alzare un po’ il gomito con i colleghi la sera e pare che i rispettabili colletti bianchi qui diventino molesti. Non provare per credere.
5) Premesso che a Tokyo si può stare dai 3 ai 30 giorni prima o poi salirete sui famosi treni Shinkansen, abbordabili comprando, prima di partire, il Japan rail Pass (sorta di Interrail ). La regola del contrario è rispettata: i treni in Giappone arrivano puntuali.
Consiglio: se non avete tempo per una visita ad hoc, sul treno tra Tokyo e Kyoto ricordate di guardare il Monte Fuji. Vista la velocità del treno avete circa 18 centesimi di secondo. A Kyoto: 3-4 giorni. Imperdibile girovagare per Goryomae-dori alla ricerca della Geisha perduta e per i templi della millenaria capitale. Proseguendo, fermarsi nella deliziosa Nara con templi e cerbiatti-guardiani liberi: 2 giorni se pernottate nello stupendo Nara Hotel tutto in legno. Due giorni perché costa troppo per pagare 2 notti. Osaka: 1 notte, nel senso che Osaka è più bella di notte che di giorno. Vita notturna in mezzo ai giapponesi che escono mascherati da supereroi. Isola di Okinawa: imperdibile la grappa al serpente a sonagli, specialità dell’isola. Mille euro a bottiglia (ma vi portate a casa il serpente).
5) Mai preoccuparsi dell’acqua. Il Paese è tappezzato di distributori automatici. Anche nelle estreme isole sotto Okinawa come la stupenda Zamami, potete lasciarvi la civiltà alle spalle: troverete una macchinetta di acqua e soft drink Asahi ad aspettarvi. Ma, ancora: in spiaggia noi ci spogliamo? Loro si vestono. Completamente. Sciarpe, felpe con cappuccio, guanti, calzini, maschera, boccaglio e via in acqua (sono terrorizzati dal sole per via della pelle bianchissima, oppure hanno la pelle bianchissima perché non prendono mai il sole). Ed ecco spiegato il mistero dei valigioni con cui scendono al mare.
Benvenuti nel magnifico mondo all’incontrario: il Giappone. Se non lo avete capito un must.