Il Messaggero, 25 settembre 2015
I nuovi consiglieri Rai hanno vinto la loro prima battaglia: il diritto a un ufficio, al piano nobile di Viale Mazzini (Siddi: «Se vogliamo lavorare seriamente, ci serve davvero»). Un cda «pieno di amorosi sensi», ma non mancano le polemiche politiche e i problemi insoluti: anzitutto la valanga di vertenze interne dei dipendenti (ben 1.350 nel 2012). E il dg Campo Dall’Orto aspetta ancora i superpoteri
Ebbene sì. I nuovi consiglieri avranno la stanza. Un pc, una scrivania, una libreria, un telefono e un televisore. Un piccolo ufficio al piano nobile di viale Mazzini. Hanno vinto la loro prima battaglia. Ma dovranno dividerla. «Una doppia uso singola», scherza ma non troppo Franco Siddi, l’ex segretario della Fnsi che si è appena insediato. «Ci hanno assicurato – chiarisce – che il nostro coinquilino ha già un ufficio in un’altra sede e dunque qui non verrà mai. Ma l’ufficio, se vogliamo lavorare seriamente, ci serve davvero».
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Per non scontentare nessuno è stata trovata la soluzione”furba”. E nel gioco delle coppie sono finiti nella stessa stanza i consiglieri Diaconale e Mazzucca, il quale però vive e lavora a Milano. E dunque conferma la regola della “doppia uso singola”. Intanto ieri si è riunita l’Assemblea del cda. Il dg Campo Dall’Orto ha parlato della raccolta pubblicitaria in crescita. É stato affrontato anche il tema del sovraffollamento per rivedere la politica commerciale con cui è stata affrontata la crisi degli spot. Il dg si è detto soddisfatto della stagione televisiva autunnale che conferma la leadership della Rai sia nel prime time (37,9% di share) che nell’intera giornata (35,5%). Il cda ha quindi nominato Guido Nori, in qualità di presidente, Luca Luparia e Gianfranco Cariola componenti dell’organismo di vigilanza per il Modello di organizzazione, gestione e controllo. Sarebbe stato, insomma, per dirlo con l’ironia di Carlo Freccero, un cda «pieno di amorosi sensi».
Sennonché invece i superpoteri il dg ancora non li ha e una prima rogna l’ha già messa sul tavolo Diaconale chiedendo al dg di risolvere il contenzioso legale che nel 2012 ha raggiunto la cifra monstre della 1.350 vertenze interne. Situazione migliore negli ultimi due anni ma sempre critica. Per le nomine bisognerà aspettare l’approvazione del ddl Rai alla Camera. E risale l’onda lunga delle polemiche sui talk show. Gasparri, senatore di FI, vuol sapere da Vianello, direttore di RaiTre, quanto guadagna Giannini, il conduttore di Ballarò contestato dal pd per lo spazio dato ai 5Stelle. E Grillo che fa l’elogio della vecchia censura visto che ormai «c’è l’autocensura del giornalista». Altro clima a Torino, al Prix Italia, Antonio Marano, vice direttore generale, di area leghista, ha negato che sia in corso un attacco frontale alla reti generaliste, «perché gli ascolti sostanzialmente tengono». Un accenno di autocritica si è colto quando Marano ha ammesso «carenze rispetto ai competitor» e dunque la necessità «di puntare su qualità e diversificazione dell’offerta». I nuovi scenari annunciano l’imminente arrivo in Italia di Netflix. E per cominciare oggi verrà presentata a Roma “Vvvvid”, la tv online italiana di nuova generazione, 320 mila utenti registrati e 3 milioni di video visualizzati al mese.