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 2015  settembre 24 Giovedì calendario

Possiamo dire che a Firenze e a Roma il servizio dei taxi meriterebbe qualche ritocco? Possiamo dirlo. Ma con circospezione, con cautela, possibilmente con qualche perifrasi. Perché la categoria è piuttosto suscettibile. Diciamo così: ci vorrebbe un taxi in più. Due al massimo. Ma non tutti e due insieme: uno quest’anno, uno il prossimo

Pare che chiamare un taxi a Firenze, ieri, fosse impossibile a causa di un malizioso “guasto” dei call-center forse provocato dall’annuncio di nuove licenze: cosa che fa inferocire i detentori di quelle vecchie. Ma posso assicurare che trovare un taxi a Firenze era piuttosto difficile anche due settimane fa; e che le code a Santa Maria Novella, in attesa di un’auto pubblica, sono quasi sempre molto lunghe: venticinque minuti lo scorso 12 settembre, sabato. Quanto a Roma, non bisogna essere Claudia Gerini (presa a parolacce per un suo tweet esasperato) per sapere che a Termini la coda per i taxi è un avventuroso bivacco, perché l’uso della transenna è una diavoleria moderna ancora non introdotta nella capitale d’Italia; che quando piove trovare un taxi è una scommessa quasi sempre persa; che con qualche tassista spesso tocca spiegare la propria destinazione, e a volte giustificarla perché la destinazione stessa sembra indispettirlo. Insomma: possiamo dire che a Firenze e a Roma il servizio dei taxi meriterebbe qualche ritocco? Possiamo dirlo. Ma con circospezione, con cautela, possibilmente con qualche perifrasi. Perché la categoria è piuttosto suscettibile. Diciamo così: ci vorrebbe un taxi in più. Due al massimo. Ma non tutti e due insieme: uno quest’anno, uno il prossimo.