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 2009  dicembre 30 Mercoledì calendario

Biografia di Pietro Paleocapa

Pietro Paleòcapa, Nese (Bergamo), 11 novembre 1788 – Torino, 7 febbraio 1869 Nato da un’antica famiglia greca, fece studi di giurisprudenza all’Università di Padova, poi, riunite sotto Napoleone le province venete al Regno d’Italia, fu allievo della Scuola Militare di Modena.
Entrato come tenente nel Corpo del Genio fece la campagna del 1813. Caduto Napoleone trovò impiego nel Corpo degli ingegneri di acque e strade a Venezia.
Nel 1820 fu chiamato a Milano come membro del Collegio degli ingegneri della Giunta del Censimento e mandato a Vienna in missione, ebbe occasione di visitare nel 1827 la ferrovia in Costruzione in Boemia. Rientrato nel servizio di acque e strade fu nominalo nel 1829 Ingegnere Capo a Venezia, nel 1833 Ingegnere idraulico e nel 1840 Direttore generale delle costruzioni pubbliche. In tale carica attuò piani di sistemazione del Brenta e del Bacchiglione. dell’Adige, coordinato questo con la bonifica delle Valli Veronesi, e del porto di Malamocco. Nel 1842 fu chiamato in Ungheria per importanti consulenze.
Scoppiata la rivoluzione a Venezia, fece parte del governo provvisorio presieduto da Manin. come ministro degli Interni e dei Lavori Pubblici Paleocapa propugnò l’annessione del Veneto al regno Sardo-Piemontese e fu inviato a Torino per stipularne l’atto. Il Conte Casati, divenuto presidente del Ministero, gli diede il portafoglio dei Lavori Pubblici; caduto il Ministero dopo la sconfitta di Custoza, Paleocapa venne nominato Ispettore del Genio Civile e membro del Consiglio delle Strade Ferrale. Accettò il portafoglio dei Lavori Pubblici nel Ministero presieduto da Massimo d’Azeglio.
La sua attività di ministro fu volta alla creazione di una rete stradale in Sardegna, all’estensione della rete ferroviaria in lutto il Paese, allo sviluppo dei collegamenti telegrafici e dei lavori portuali. Nel 1855 fu nominato membro della Commissione Internazionale per lo studio del Canale di Suez. Purtroppo l’aggravarsi di una malattia che lo rese cieco, lo costrinse nel 1857 ad abbandonare la carica ministeriale, ma rimase nel Gabinetto come ministro senza portafoglio. Alle dimissioni dal Ministero dopo l’armistizio di Villafranca, Paleocapa si ritirò a vita privala, conservando la carica di Senatore del regno, dopo essere stato deputato in varie legislature.
Nell’aprile 1862 fu nominato Ministro di Stato e nel novembre 1866 ricevette il Collare dell’Annunziata. Alla fine del 1860, sotto le insistenze fattegli specialmente da Cavour, accettò la Presidenza del Consiglio di Amministrazione delle Strade Ferrate della Lombardia e dell’Italia Centrale e ne curò la complessa fusione con la rete del Piemonte, con il nuovo nome di Società Ferrovie dell’Alta Italia. Nel 1866, liberata Venezia, venne nominato Presidente della Commissione Reale per i ponti e i canali, e condusse in porto molti importanti progetti.
Paleocapa si spense ottantenne il 7 febbraio 1869 a Torino. La Città gli eresse un monumento alla memoria; la statua, opera dello scultore Odoardo Tabacchi, sorge nella ex piazza San Quintino, ora piazza Paleocapa.
In Ismailia, la città più importante sull’istmo di Suez, venne dato il nome di Paleocapa, per iniziativa del De Lesseps, ad una importante piazza.
Paleocapa fu autore di numerose opere scientifiche e la sua attività ebbe vasta risonanza negli ambienti tecnici e politici europei.