Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  settembre 22 Martedì calendario

Quotazione di Poste Italiane, attesi dal Tesoro 3,6 miliardi per il 40% in vendita (in tutto valgono tra 8 e 9 miliardi). Incassi per mezzo punto di Pil attesi solo quest’anno dalle privatizzazioni. Ed entro giugno 2016 sarà la volta di Enav

Poste Italiane vale tra otto e nove miliardi di euro, con un ricavo stimato per il Tesoro tra 3,2 e 3,6 miliardi per il 40% che ha annunciato di voler cedere. È una stima ancora preliminare, in attesa che la fase di premarketing fornisca indicazioni più puntuali in vista della quotazione che prenderà il via il mese prossimo. Ma i primi numeri che iniziano a circolare tra gli analisti delle banche d’affari trovano una autorevole conferma nel Documento di economia e finanza, presentato dal Governo venerdì scorso. Il Def ha alzato le stime d’incassi dalle privatizzazioni per quest’anno allo 0,5% del Pil. Al netto delle operazioni già completate, la somma che manca è pari appunto a 3,7 miliardi di euro. Quella che manca arriverà dal passaggio della quota di StMicroelectronics alla Cdp. Si tratta del 13,7% che dovrebbe valere circa 600 milioni. Operazione annunciata fin dal 2013 che, è scritto nel Def, dovrebbe concretizzarsi entro la fine dell’anno. Altre operazioni in corso, a parte la privatizzazione di Poste, non ce ne sono molte. «Forse qualcosa sugli immobili», spiega una fonte. Oltre al passaggio, sempre al Cdp, di una quota del Fondo Strategico.
Finora, il ministero ha incassato da inizio anno 3,4 miliardi, pari allo 0,2% del Pil.
La quotazione di Poste si annuncia come una delle più importanti operazioni di privatizzazione degli ultimi anni. L’offerta pubblica di vendita dovrebbe partire il prossimo 12 ottobre, con il prospetto informativo che dovrebbe essere pubblicato il prossimo 10 ottobre. L’avvio delle contrattazioni è invece previsto tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Il management continua intanto a presentare la società ai potenziali investitori, come la settimana scorsa a New York dove ha incontrato fondi sovrani e grandi fondi americani.
Andrà in Borsa nella prima metà del 2016 invece Enav. Per la quale, ricorda il Def, «sono stati svolti ulteriori adempimenti necessari per la realizzazione dell’operazione, riguardanti in particolare l’elaborazione di una proposta normativa orientata alla semplificazione delle procedure relative alla regolazione delle relazioni finanziarie tra Enav e lo Stato e alla costruzione di un nuovo assetto regolatorio in materia di fornitura di servizi della navigazione aerea maggiormente coerente con la normativa comunitaria».
Anche di privatizzazioni parlerà oggi il ministro Pier Carlo Padoan a Bruxelles, che incontra alle 16 Valdis Dombrovskis. Al Commissario Ue, Padoan inizierà a spiegare il senso del Def. «Dobbiamo vedere le cose insieme – spiega una fonte europea -. Ora conosciamo le intenzioni, le cifre, ma mancano com’è naturale in questa fase molti dettagli». In particolare, si spiega, «dobbiamo vedere tutti i numeri, comparare le loro previsioni con le nostre, vedere esattamente quali sono i tagli programmati e quali i loro effetti. C’è parecchio lavoro da fare per loro e per noi, l’Italia ha fatto molto sulla strada delle riforme non deve mollare la presa».