il Fatto Quotidiano, 22 settembre 2015
Simona Ventura con un vestito per il quale il suo stylist meriterebbe di essere consegnato all’Isis, i microfoni che non funzionano, l’apparizione del tamarro Massimo Ferrero, e poi le miss che sfilano in abito da sera, le miss che sfilano in abiti d’epoca e, contro ogni previsione, perfino le miss che sfilano in costume da bagno. Selvaggia Lucarelli fa una cronaca dettagliata e spietata della finale di Miss Italia
Dopo questa frizzante introduzione a seguito della quale la sorella della Ventura torna nel buco nero assieme a Ramona Badescu, Natalia Estrada e i pedalini nella lavatrice, Simona Ventura fa il suo ingresso sul palco con un vestito per il quale il suo stylist meriterebbe di essere consegnato all’Isis con la Bibbia a fumetti dei testimoni di Geova in mano. Poi prova a parlare ma il microfono non funziona, cosa che accadrà a più riprese in vari momenti della serata e qui voglio aprire una parentesi: considerato che in una trasmissione sì e nell’altra pure i microfoni non funzionano, forse bisognerebbe pensare a una facoltà universitaria che formi microfonisti specializzati perché a quanto pare è più facile trovare uno che faccia decollare un drone che uno che faccia funzionare un microfono.
Segue breve intervista alla Miss uscente che nessuno ricorda neanche come miss entrante e poi la Ventura sottolinea l’incredibile numero di iscrizioni di ragazze da tutta Italia per coronare il loro sogno, ben diecimila. Incredibile quante giovani ragazze a 18 anni già sognino di non fare un cazzo nella vita. La palla passa ai giudici Joe Bastianich, Claudio Amendola e Vladimir Luxuria. Joe Bastianich, ignaro di quello che l’attende, si dichiara felice del sapore internazionale di questa edizione. Il sapore internazionale si estingue all’istante con l’apparizione del Viperetta, presentato dalla Ventura come “un uomo semplice”. E in effetti sì, come uomo è anche semplice, è come tamarro che è articolato. E qui voglio esprimere tutta la mia solidarietà a Bastianich perché se gli altri due giurati sono riusciti a mimetizzare il loro imbarazzo per l’effetto “sagra del cocomero” che s’è creato all’apparizione di Massimo Ferrero, lui non ce l’ha fatta. Alla frase “Io nelle donne la prima cosa che guardo so’ le ‘recchie, se so’ come Dumbi io non le vojo!”, gli è calata sul volto l’espressione di chi vorrebbe avere qualsiasi origine, da quella rom sinti a quella mongolica, purché non italiana. Se nella prossima edizione di Masterchef i concorrenti trovassero Ferrero in tranci dentro la Mistery Box, non sarei per nulla sorpresa.
Seguono dunque i contenuti di autentica rottura della serata: le miss che sfilano in abito da sera, le miss che sfilano in abiti d’epoca e, contro ogni previsione, perfino le miss che sfilano in costume da bagno. Una roba da riscrivere i libri di storia. E a proposito di storia, il momento epico della serata arriva quando le miss finaliste sono chiamate a parlare e dunque a convincere la giuria di non essere solo belle ma sceme – che sarebbe mortificante per il ruolo della donna – ma belle e completamente sceme. Missione portata a casa con successo. La Miss numero 5, alla domanda “In quale periodo storico ti sarebbe piaciuto vivere?”, risponde testuale: “Nel 1942, così vedevo la guerra, tanto io sono donna e restavo a casa, il soldato mica lo facevo!”. Ora, a parte che durante i bombardamenti le case erano notoriamente un luogo sicuro, il discorso non fa una piega. L’avessero chiesto a me io avrei risposto: “Mi sarebbe piaciuto essere in Thailandia durante lo tsunami del 2004, tanto io in hotel prenoto sempre camere al secondo piano!”.
Da segnalare anche le toccanti considerazioni sull’attuale momento storico della Miss uscente Clarissa Marchese: “Ci tengo a dire che vincendo Miss Italia si lavora tanto e di questi tempi è una cosa importante!”. Certo, il prossimo anno gli esodati Telecom potrebbero risolvere il loro problema vincendo Miss Rocchetta, buone notizie. Commovente poi l’intervento del sindaco di Jesolo: “A Jesolo sorridono tutti, questa è città di mare e di accoglienza”. Lo stesso sindaco che a giugno aveva dichiarato: “I profughi a Jesolo sono un pericolo per le donne in bikini”. Una città che accoglie volentieri le gnocche diciottenni, gli eritrei ventenni un po’ meno. Dopo quattro ore di ringraziamenti agli sponsor, arriva la proclamazione: vince Alice Sabatini, quella che “Vorrei vivere durante la Seconda guerra mondiale”. Si porta a casa una borsa di studio da 10 mila euro con cui potrebbe andare in Siria a vedere come si vive da quelle parti, naturalmente chiusa in casa, tanto l’esercito di Assad prima di bombardare citofona. Insomma, una grande edizione il cui momento migliore rimarrà comunque la frase di una miss alle selezioni: “I miei miti sono Falcone e Borsalino”. Tanto di cappello.