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 2015  settembre 22 Martedì calendario

È morta Carmen Balcells, la più famosa agente letteraria di Spagna, figura leggendaria. Basta un sommario elenco dei suoi autori per capirne il ruolo nella cultura contemporanea: Gabriel García Márquez, Mario Vargas Llosa, Julio Cortázar, Carlos Fuentes, Pablo Neruda, Isabel Allende ecc. Era amatissima dagli scrittori, che la chiamavano Mamá Grande, per essere al tempo stesso madre, psicologa, amica e naturalmente responsabile di fortune editoriali

Se i romanzi latino-americani sono oggi nostro pane quotidiano, è giusto ricordare che non sempre è stato così. C’è chi li ha scoperti e portati in Europa. È morta ieri a Barcellona Carmen Balcells, la più famosa agente letteraria di Spagna, figura leggendaria della letteratura ispanica. Basta un sommario elenco dei suoi autori per capirne il ruolo nella cultura contemporanea: Gabriel García Márquez, Max Aub, Mario Vargas Llosa, Julio Cortázar, Carlos Fuentes, Pablo Neruda, Isabel Allende e tanti altri. Tra i suoi «clienti» (li chiamava così, un po’ per vezzo) aveva sei Nobel. Era amatissima dagli scrittori, che la chiamavano Mamá Grande, per essere al tempo stesso madre, psicologa, amica e naturalmente responsabile di fortune editoriali. Una personalità che Gabo trasformò in un suo personaggio, a cui dedicò il titolo di una raccolta di racconti (I funerali di Mamá Grande).  Nata 85 anni fa in un piccolo paese vicino a Lleida, profondo Nord della Catalogna, la Balcells si trasferisce a Barcellona nel 1946 e, in pieno grigiore franchista, comincia a lavorare per un’agenzia letteraria diretta dallo scrittore romeno Vintila Horia, amico di Giovanni Papini. L’umile segretaria diventa una potente professionista negli Anni 60, quando apre il suo studio privato. Tra le mani le capita un manoscritto, Cien años de soledad (Cent’anni di solitudine), del giornalista colombiano Gabriel García Márquez. Carmen ne capisce la potenza e, dopo lunghe insistenze, trova un editore disposto alla sfida. Il mondo della letteratura non sarà più lo stesso, anche perché dopo la saga di Macondo arriveranno le opere di Vargas Llosa, Cortázar e Neruda.  L’enorme successo, diventato una moda, dei romanzi latino-americani le consente di scommettere con più libertà anche su autori spagnoli, chiusi dai confini bigotti del regime del Caudillo. Così, grazie al suo intuito, emergono nomi come Manuel Vázquez Montalban, Juan Marsé, Camilo José Cela, Eduardo Mendoza, Juan Goytisolo, penne diverse, alcune popolari, altre più complesse, ma che hanno lasciato il segno nella storia culturale del Paese.