Il Sole 24 Ore, 21 settembre 2015
Il 4 ottobre, in concomitanza con San Francesco patrono di Italia, si celebrerà, per la prima volta quest’anno, anche la «Giornata del dono». Si tratta solo l’ultima di una serie di 156 tra ricorrenze nazionali e internazionali cui dedicare un pensiero o una commemorazione. Una giornata “dedicata” continua a non negarsi a nessuno: in Parlamento giacciono 51 proposte per istituirne di nuove. Compresa quella per il «Calendario gregoriano di cui è autore Luigi Lilio», da celebrare il 21 marzo
L’ultima data da cerchiare sul calendario è il 4 ottobre. In concomitanza con San Francesco patrono di Italia si celebrerà, per la prima volta quest’anno, anche la «Giornata del dono», così come vuole la legge 110/2015, che l’ha istituita, per «offrire ai cittadini l’opportunità di acquisire maggiore consapevolezza del contributo che le scelte e le attività donative possono recare alla crescita della società». Quella del dono è solo l’ultima di una serie di 156 tra ricorrenze nazionali e internazionali cui dedicare un pensiero o una commemorazione.
Sono 29 le giornate celebrative ufficiali nazionali istituite con legge: lo stesso 4 ottobre, ad esempio, prima di essere ricordata come la giornata del dono, va celebrata come la «Giornata della pace della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse». Se poi cade di domenica – come quest’anno – coincide con la giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche. La domenica successiva è già tempo di dedicare un pensiero alle vittime degli incidenti sul lavoro. E via ricordando con un affollamento particolare a maggio, quando solo in Italia, si celebrano: la giornata dell’epilessia, quella contro la pedofilia, quella per la memoria per le vittime del terrorismo, la festa dell’Europa, della musica popolare la giornata del malato oncologico e infine la giornata del sollievo (naturalmente nel senso clinico del termine). A queste 29 giornate “speciali” made in Italy bisogna aggiungere le celebrazioni internazionali: sono 127 gli international days proclamati dall’Onu (l’elenco è consultabile sul sito delle Nazioni Unite) mediante apposita risoluzione. Un calendario che tiene insieme la giornata mondiale della lotta contro il cancro (4 febbraio) con quella dello yoga ( 21 giugno), la lotta alla tubercolosi (24 marzo) con il giorno della felicità (20 marzo). L’Onu si spinge fino ad organizzare le settimane celebrative, gli anni (lo sapevate che il 2015 è dedicato al terreno? ) e persino le decadi (siamo ancora in quella di Chernobyl).
Sommando i 29 giorni tricolore a quelli internazionali si arriva a 156 giornate speciali: quasi una ogni due giorni. A cui aggiungere le innumerevoli iniziative private, non ancora consacrate da una legge dello Stato. Stiamo parlando, per intenderci, delle giornate delle azalee o delle arance per la lotta contro gravi malattie. Tutte iniziative che, prese singolarmente, sono ovviamente meritevoli e servono a sensibilizzare l’opinione pubblica. Ma osservandole tutte insieme, il rischio di una overdose da celebrazione con conseguente calo dell’attenzione sociale con questi numeri è piuttosto concreto.
Eppure una giornata “dedicata” continua a non negarsi a nessuno: in Parlamento giacciono 51 proposte per istituirne di nuove. Compresa quella per il «Calendario gregoriano di cui è autore Luigi Lilio», da celebrare il 21 marzo.