il Fatto Quotidiano, 21 settembre 2015
A parte Radicali e massoni, a nessuno interessa più la ricorrenza del XX settembre 1870, quando i bersaglieri entrarono a Porta Pia e misero fine al potere temporale della Chiesa. Al posto del XX settembre da alcuni anni, complice il realismo bipartisan di Giorgio Napolitano, in Italia si festeggia la più scolorita e burocratica giornata del 17 marzo, in ricordo della promulgazione della legge numero 4.671 del Regno di Sardegna con cui si proclamò la nascita ufficiale del Regno d’Italia. Ma tra una promulgazione e una breccia c’è un abisso
Con la storica e meritoria eccezione dei Radicali italiani, è ormai senza fine la damnatio memoriae che la politica italiana, per comodissima malafede, riserva alla ricorrenza del XX settembre 1870, quando i bersaglieri entrarono a Porta Pia e misero fine al potere temporale della Chiesa.
Eppure si tratta di una “data epocale del mondo contemporaneo” (dall’iniziativa radicale del settembre 2008 a Londra). Talmente importante che, come scrisse tre lustri fa l’ambasciatore Sergio Romano sul Corsera, “la data del XX settembre rigorosamente scritta in numeri romani, dovrebbe essere ricordata e celebrata come la maggiore data europea dell’Ottocento. Segna la conclusione di un grande fenomeno politico: la nascita della nazione italiana”.
Invece al posto del XX settembre da alcuni anni, complice il realismo bipartisan di Giorgio Napolitano, in Italia si festeggia la più scolorita e burocratica giornata del 17 marzo, in ricordo della promulgazione della legge numero 4.671 del Regno di Sardegna con cui si proclamò la nascita ufficiale del Regno d’Italia. Ma tra una promulgazione e una breccia c’è un abisso. Non a caso la data del XX settembre è stata davvero festa nazionale del Regno. Fino al 1930, però. Come pegno per i Patti Lateranensi del ’29 con la Santa Sede, la dittatura fascista abolì la festa nazionale.
Così la memoria di quella “data epocale” per l’Europa, non solo per noi, è stata mantenuta viva per decenni da Pannella & Bonino e tanti altri radicali. In questo settembre però le iniziative più solenni sono quelle della massoneria del Grande Oriente d’Italia che abbina i 145 anni della breccia di Porta Pia al 750° anniversario della nascita di Dante. Allo stesso tempo, alla Camera c’è un disegno di legge trasversale per ripristinare come festività nazionali varie ricorrenze cattoliche: San Giuseppe, Ascensione, Corpus Domini, santi Pietro e Paolo, finanche il lunedì che segue la Pentecoste.