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 2015  settembre 18 Venerdì calendario

Gina Lollobrigida ieri si è presentata in tribunale per testimoniare sul presunto matrimonio finto con lo spagnolo Javier Rigau: «Una messinscena che non perdonerò mai». Gli stivali con il tacco dieci. Abito nero e oro con borsa e pashmina coordinata. Ciglia lunghe e trucco da diva. Le telecamere puntate e la stampa italiana ed estera pronta a seguirla. Testimonianza saltata in tarda serata, dopo nove ore di attesa: «Io avrei fatto pure mezzanotte. Si saranno stancati i giudici che hanno celebrato venti processi - ci ha scherzato su lei - Ne ho di cose da raccontare»

«Una messinscena che non perdonerò mai». Gli stivali con il tacco dieci. Abito nero e oro con borsa e pashmina coordinata. Ciglia lunghe e trucco da diva. Le telecamere puntate e la stampa italiana ed estera pronta a seguirla. Gina Lollobrigida ieri si è presentata in veste elegante e battagliera, a dispetto dei suoi ottantotto anni, per testimoniare in tribunale sul presunto matrimonio finto con lo spagnolo Javier Rigau. Testimonianza saltata in tarda serata, dopo nove ore di attesa: «Io avrei fatto pure mezzanotte. Si saranno stancati i giudici che hanno celebrato venti processi – ci ha scherzato su lei – Ne ho di cose da raccontare».
E si è visto. La diva Lollo di tanto in tanto è sbottata in aula. Javier Rigau in prima fila con l’accusa di truffa e falso per aver cercato di ratificare con un raggiro davanti a un notaio romano un matrimonio celebrato nel 2010 per procura a Barcellona. E lei all’ultimo banco, pronta a dire la sua. Così quando il legale di Rigau ha tirato fuori quello che credeva l’asso nella manica, ossia che il mese scorso il giudice di Barcellona ha ritenuto valida la procura per il matrimonio respingendo le accuse della Lollobrigida che dava la firma per falsa, all’attrice è scappato: «Ma porco giuda. Ancora a parlare di legislazione italiana e spagnola. Stiamo qua».
LO SPAGNOLO
Francisco Javier Rigau Ràfols, cinquantatreenne spagnolo, ex fidanzato dell’attrice, invece, era teso. «Stavamo al quarto matrimonio annunciato. Mai avuto pendenze con la giustizia. Quest’accusa mi sta davvero stretta – ha dichiarato – La Spagna si è pronunciata. Che senso ha tutto questo?» Intanto resta aperta la questione dell’effettiva validità del matrimonio, su cui, a detta dei legali di Rigau, penderebbe una richiesta di annullamento davanti alla Sacra Rota.
Secondo la ricostruzione della Lollo che ha denunciato il finto sposo in Spagna e in Italia, l’uomo le avrebbe fatto firmare una procura a un’altra donna, convinta che si trattasse di carte relative a una causa civile. In realtà, quella firma era un documento che avrebbe consentito a Maria de Pilar Guimera Gabilondo di sposare Rigau a nome suo. Le nozze sono state celebrate il 29 novembre del 2010 nella città catalana mentre la Lollo era a New York. La diva ora è parte civile con le telecamere puntate su di lei. «Ma chi l’avrebbe sposato...», dice.