17 maggio 1861
A Roma, di nascosto, si confezionano centinaia di camicie rosse
A Roma sartorie clandestine confezionano rosse camicie garibaldine. La polizia pontificia fa finta di non vedere perché non lavorano al servizio della causa italiana. Sono invece fornitrici di chi la avversa. Oggi la notizia è resa nota dal giornale La Perseveranza. Dice che le truppe francesi che presidiano la città del Papa hanno sequestrato migliaia di camicie, simili a quelle usate dalla disciolta armata di Garibaldi. Si teme che possano servire per organizzare provocazioni, a fini bellici. Alcune sono state commissionate da insorgenti filo-borbonici, fra i quali «il capobanda Ceccarelli». Altre sarebbero state richieste dalla «Brigata Estense». Riunisce i modenesi che preferiscono militare nell’armata austriaca piuttosto che diventare italiani. Si ritiene che entrambe le forniture possano servire a creare incidenti diplomatici, per provocare un intervento armato dell’Austria in Veneto. La «Brigata Estense» lo attende da tempo, per restituire Modena al proprio Duca. Le agitazioni in atto in Ungheria hanno costretto l’esercito austriaco a rinforzare i propri presidi sul Danubio, a scapito del potenziale fronte italiano. Ma dinanzi a un attacco garibaldino, che potrebbe essere simulato sotto false vesti, la situazione cambierebbe. Del rischio è consapevole anche Garibaldi. Da tempo denuncia la presenza «di malfattori» che fanno rapine nello Stato della Chiesa in camicia rossa (MAURIZIO LUPO, La Stampa 17/5/2011).