24 maggio 1861
Gran Maestro della Massoneria vuole deportare in un’isola lontana i malviventi
«Deportazione per la feccia d’Italia». E quanto propone oggi il giornalista liberale Felice Govean, amico di Cavour e massone. È Gran Maestro reggente del «Grande Oriente d’Italia». «Mi assumo - scrive - l’odiosità d’una dura ma necessaria proposta». Invita l’Italia a deportare «oziosi, vagabondi, malviventi e birboni e tutti quelli che, senza lavorare e senza avere, vogliono vivere e vogliono avere, a spese di quelli che lavorano e di quelli che hanno». Ricorda che «quando l’Italia era divisa in tanti Stati ogni Stato curava da se stesso le sue piaghe. Chi malamente, come gli stati papalini, quello di Napoli e i Ducati. Chi meno male, come Piemonte e Toscana. Ora le piaghe son fatte una sola, ed è assai larga. L’Italia ora è uno stato grande e come tale ha la sua schiuma, più che in Francia, che in Inghilterra, che altrove. Dunque il Governo schiumi la canaglia. Già rimboccano le prigioni e mantenere tanti condannati costa. E chi paga per i birbi è sempre chi è l’onesto e chi lavora». Per Govean l’alternativa è una sola: «Deportazione, in un’isola lontana da comperarsi o da prendersi, supponiamo all’arcipelago delle isole Caroline, procurando un esercizio alla nostra nascente marina. La Francia ha la Cajenna e non disapproverebbe. E l’Inghilterra nemmeno, essa che occupa sempre tutto ciò che si può occupare. Nemmeno la cattolica Spagna, che ci ha dato il recentissimo esempio dell’occupazione di Santo Domingo» (Maurizio Lupo, La Stampa 24/5/2011).