Il Messaggero, 16 settembre 2015
«La camorra è un dato costitutivo di questa società, di questa città, di questa regione». Queste le parole di Rosy Bindi su Napoli e sulla Campania che hanno scatenato furiose proteste. Dal sindaco della città al presidente della Regione, dai parlamentari campani al coordinatore provinciale di “Noi con Salvini”: un coro di voci offese e risentite che alzano una nuova bufera sulla presidente dell’Antimafia, dopo la polemica sull’incandidabilità di De Luca alle passate elezioni regionali
Napoletani e campani contestano duramente Rosy Bindi, che, in qualità di presidente della Commissione parlamentare antimafia, due giorni fa dal capoluogo partenopeo, aveva affermato: «La camorra è un dato costitutivo di questa società, di questa città, di questa regione». A poco sono valse le spiegazioni di Bindi alle parole pronunciate al termine delle prime audizioni della missione della Commissione a Napoli sui recenti omicidi compiuti dalla camorra e sul coinvolgimenti di minori nelle attività illecite. Dal sindaco della città al presidente della Regione, dai parlamentari campani al coordinatore provinciale di “Noi con Salvini”: un coro di voci offese e risentite che alzano una nuova bufera sulla presidente dell’Antimafia, dopo la polemica sull’incandidabilità di De Luca alle passate elezioni regionali.
Bindi, lungi dal fare un passo indietro, ha illustrato ieri il suo pensiero con chiarezza dichiarando in una conferenza stampa che, «se qualcuno si è offeso» non può chiedere scusa perché ne è convinta: «La camorra è parte costitutiva della società a Napoli, questo è ormai un dato centenario. Perché dobbiamo scandalizzarci di questa affermazione? Così si diventa complici. Non negare la camorra è il primo atto per combatterla». Affermazioni che non sono certo bastate al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il quale ha fatto sapere di considerare «un’offesa sconcertante a Napoli e a tutti i concittadini l’affermazione dell’onorevole Rosaria Bindi».
L’AUDIZIONE
Già in mattinata il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, aveva dichiarato, al termine di un’audizione proprio davanti all’Antimafia, di essere «saltato sulla sedia» quando ho sentito la frase della parlamentare del Pd, aggiungendo che «la cultura, la storia, il teatro l’umanità sono l’elemento costitutivo di Napoli della Regione e del mezzogiorno». Quindi la difesa del suo operato di sindaco: «Altra cosa è dire che la camorra diventata forte perchè per troppo anni è andata a braccetto con politica e che ancora esiste», ha affermato De Magistris, per il quale «oggi la camorra non va più a braccetto con l’amministrazione comunale», di Napoli.
Sempre ieri è intervenuto in merito anche il procuratore Giovanni Colangelo sottolineando che la «camorra non è nel Dna dei napoletani che non hanno una propensione al crimine. La criminalità rappresenta una minima percentuale della popolazione rispetto ai cittadini che vogliono vivere in pace».
Durante la giornata sono poi intervenuti parlamentare campani di ogni schieramento per esprimere il proprio dissenso. Anche dal movimento “Noi con Salvini” si è alzata una voce, quella del coordinatore provinciale, Gianluca Cantalamessa, che ha minacciato querela nei confronti della deputata del Pd.
Mentre in difesa di Bindi è intervenuto il leader della opposizione in Consiglio regionale della Campania, Stefano Caldoro, ex presidente della Regione: «L’onorevole Bindi ha detto una cosa nota a tutti, ha avviato una riflessione e non vedo lo scandalo. Troppo spesso la politica strumentalizza, meccanismo più semplice, per non affrontare il tema con serietà».