Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  settembre 16 Mercoledì calendario

L’Ungheria arresta i profughi • Secondo Rosy Bindi la camorra «è parte costitutiva» di Napoli • Al Sud aumentano i giovani che cercano lavoro • Dalle luci a vapore ai chip per i rifiuti: le idee dei Comuni più virtuosi d’Italia • Bambini su Facebook a 9 anni

 

Profughi In Ungheria entrano in vigore le nuove leggi contro l’immigrazione illegale. Le norme approvate due settimane fa dal Parlamento in seduta straordinaria istituiscono reati ad hoc, come il «danno a beni dello Stato» che autorizza la polizia a fermare chiunque tenti di aprirsi un varco nel muro di filo spinato appena completato con il lavoro extra di agenti e detenuti. Cumulando i tre anni di carcere previsti per l’ingresso illegale e i due per i «danni», la pena può arrivare a cinque. Solo ieri gli arresti sono stati oltre 170. Per 45 si è già aperto il processo. L’idea è andare al rito abbreviato e all’espulsione immediata verso la Serbia. I profughi siriani e afgani, sui fogli attaccati alle reti, scrivono «Europa, vergogna». C’è chi fa lo sciopero della fame, chi rifiuta gli aiuti. Vogliono passare e proseguire verso l’Austria e la Germania.

Camorra Bufera su Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare Antimafia, che a Napoli ha detto: «La camorra è un elemento costitutivo della società e della storia di questa città e di questa regione». Il sindaco Luigi de Magistris dice che quella della presidente è «un’equazione offensiva, aberrante e falsa», mentre secondo il presidente della Regione Vincenzo De Luca l’affermazione «dell’onorevole Rosaria Bindi rappresenta un’offesa sconcertante». Il procuratore Giovanni Colangelo invita considerare la criminalità come «una manifestazione patologica e non fisiologica della società napoletana. Non è nel Dna dei napoletani». Quando la Bindi legge le reazioni, non arretra. «Se qualcuno si è offeso, non posso chiedere scusa perché non ho mai parlato di Dna, ma di elemento costitutivo. Questo è ormai un dato centenario. Affermare che le mafie esistono è il primo passo per combatterle». E aggiunge: «Sono italiana e non mi offendo a dire che in Italia c’è un dato costitutivo costituito dalle mafie. Ma per fortuna, anche la lotta alla mafia inizia ad essere un elemento costitutivo del nostro Paese, di Napoli e della Campania».

Lavoro 1 Secondo i dati forniti ieri dall’Istat in un anno nel Sud, nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni, gli occupati sono saliti di 120 mila unità ed è diminuito di 114 mila unità il numero degli scoraggiati, coloro che neppure cercavano lavoro. (Di Vico, Cds)

Lavoro 2 L’88,9% di chi cerca lavoro si rivolge ad amici, conoscenti e parenti (percentuale è cresciuta di 6 punti dal 2008). Ma l’invio del curriculum è ancora la strategia scelta dal 73% mentre avanza la consultazione di Internet (61,6%). Una ricerca dell’Adecco aggiunge che molti cercano lavoro tramite LinkedIn e Facebook. (ibidem)

Comuni virtuosi I sette “migliori comuni” italiani saranno premiati il 19 settembre dopo una selezione dell’Associazione dei Comuni Virtuosi con il patrocinio di Anci e ministero dell’Ambiente. Vincitore assoluto è Seravezza, provincia di Lucca: qui le notti trascorrono serene grazie a una campagna contro alcol e droghe, la raccolta differenziata la fanno al 75 per cento, le mense sono bio, c’è una casetta dell’acqua e una del sapone con detersivi alla spina. Poi c’è Castel Del Giudice, 350 anime in Molise, dove è stato ricavato un hotel diffuso da 50 stalle abbandonate. E ancora: a Mogoro, provincia di Oristano, l’illuminazione pubblica è stata sostituita con lampadine a vapore di sodio; a San Salvatore Monferrato, le facce dei cittadini sono state messe in un album delle figurine modello Panini: «Per realizzare un gigantesco selfie della comunità abbiamo suddiviso le categorie, sportivi, medici, negozianti, professori. Le figurine si comprano in edicola e con il ricavato ogni associazione ha un piccolo sostegno economico». A Rivalta, comune della cintura torinese, il problema del traffico è stato aggredito con un potenziamento della pista ciclabile (ora è di 80 centimetri con un incremento del percorso pari al 30 per cento) e col carpooling che permette una condivisione dell’auto, facendo risparmiare sulla benzina. A Parma e Malnate (Varese), per impedire che ci siano rifiuti abbandonati, i cittadini hanno ricevuto sacchi dotati di un tag che consente, tramite un sistema di rilevamento, di abbinarlo ai singoli e mantenere la tracciabilità. A Parma, invece, si punta «al risparmio sulla bolletta — spiega l’assessore all’ambiente Gabriele Foli — chi non riesce a partecipare alla raccolta porta a porta può recarsi nelle ecostation con una tessera. Questo per premiare o penalizzare chi produce meno residuo». (Scalise, Rep)

Social network Secondo uno studio commissionato da Tim, curato dalla ricercatrice dell’Università Cattolica di Milano Giovanna Mascheroni, per i giovanissimi tra 9 e 17 anni i telefonini sono il dispositivo principale per accedere alla Rete: oltre otto su dieci navigano su Internet e comunicano con gli altri dallo smartphone. L’indagine, poi, scopre che più di sette intervistati su dieci — tra quelli che hanno dai 9 ai 12 anni — non solo navigano, ma hanno pure un profilo sui social network (soprattutto Facebook) e un account sulle app di messaggistica istantanea come WhatsApp. Per iscriversi a Facebook bisogna avere almeno tredici anni, età minima che sale a sedici — «salvo il consenso dei genitori» — per poter utilizzare WhatsApp. Questo vuol dire che uno su cinque tra chi ha 9-10 anni e uno su quattro tra gli 11-12enni mente sulla propria età quando si registra sul social network di Mark Zuckerberg. (Berberi, Cds)

(a cura di Roberta Mercuri)