Corriere della Sera, 15 settembre 2015
Nel mese di luglio il debito pubvlico è sceso sotto i 2.200 miliardi. In dettaglio, il calo registrato è pari a 4,5 miliardi rispetto al mese di giugno, tanto che il debito delle amministrazioni pubbliche si attesta a 2.199 miliardi. In una nota Via Nazionale specifica che «la diminuzione del debito è stata analoga a quella delle disponibilità liquide del Tesoro»
Lo scorso mese di luglio il debito pubblico è sceso sotto quota 2.200 miliardi di euro. A evidenziarlo è la Banca d’Italia aggiornando i dati dell’andamento del debito dello Stato. In dettaglio, il calo registrato è pari a 4,5 miliardi rispetto al mese di giugno, tanto che il debito delle amministrazioni pubbliche si attesta a 2.199 miliardi. In una nota Via Nazionale specifica che «la diminuzione del debito è stata analoga a quella delle disponibilità liquide del Tesoro (4,7 miliardi; a fine luglio queste disponibilità erano pari a 96,2 miliardi, a fronte di 109,7 miliardi nel luglio del 2014)». Bankitalia aggiunge che «l’avanzo del mese ha diminuito il debito per 0,5 miliardi; in senso opposto hanno operato la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione, gli scarti di emissione e il lieve deprezzamento dell’euro (per complessivi 0,7 miliardi)». Nel documento dell’istituto centrale sono illustrati gli andamenti dei diversi settori della macchina statale. Nel caso delle amministrazioni centrali il debito è diminuito di 3,5 miliardi, per le amministrazioni locali il calo è di 1,2 miliardi, sul versante degli enti di previdenza registrato, invece, un aumento di 200 milioni di euro. Nel complesso l’aggiornamento relativo al primo semestre (gennaio-giugno) evidenzia un aumento del debito delle amministrazioni pubbliche a 64,3 miliardi, ossia un balzo di circa il 3%. Bankitalia segnala che il «fabbisogno complessivo è pari a 18 miliardi, mentre le disponibilità liquide del Tesoro sono aumentate di 49,8 miliardi». Cala a 727 miliardi (-2,2%) il portafoglio di titoli di stato detenuti da investitori esteri.