la Repubblica, 15 settembre 2015
Tre ore di un violento nubifragio ha messo in ginocchio il Nord d’Italia. La situazione più critica, a Piacenza, con un morto e due dispersi. Nel Levante ligure, durante la notte, si sono abbattuti oltre 28mila fulmini. Ieri alle 17 erano ancora mille i residenti privi di illuminazione. Anche il nord-Est è stato flagellato da grandinate e trombe d’aria, abbattutesi prima nel vicentino e nel padovano, poi nel trevigiano, dove il vento fortissimo ha scoperchiato una ventina di case e diversi capannoni industriali
Un morto, due dispersi, frane, trombe d’aria, alluvioni e tanta paura. È pesante il bilancio del maltempo che ha colpito dalla scorsa notte il nord Italia, dal Veneto alla Liguria. La situazione più critica, a Piacenza, con un morto e due dispersi.
Dopo tre ore di un violento nubifragio. In località Bettola è stato trovato senza vita Luigi Albertelli, guardia giurata di 55 anni, che era a bordo dell’auto travolta dal Trebbia. È stato trovato lontano dalla macchina, forse in un estremo tentativo di mettersi in salvo, prima di annegare nella piena. Fino a tarda notte sono continuate invece le ricerche dei due dispersi, anche loro di Bettola. Padre e figlio, 67 e 43 anni, trascinati dal torrente Nure mentre erano sul loro fuoristrada. Erano in viaggio dalle 5 di mattina verso Como, dove il padre doveva essere sottoposto a una visita medica. Il veicolo è finito nelle acque straripate del fiume nella stessa zona dove è stato recuperato il corpo di Albertelli, a Recesio. «Nei miei paesi è arrivato il disastro, una precipitazione senza precedenti e senza possibile riparo — ha commentato amaro l’ex segretario Pd, Pierluigi Bersani, originario proprio di Bettola — . Vite umane perdute, un territorio ferito. Bisogna subito togliere frazioni e paesi dall’isolamento, ripristinare le reti e i servizi fondamentali.
E poi riparare, ricostruire, risanare. Le periferie territoriali e sociali — ha concluso Bersani — diventano più invisibili. I riflettori sono sempre altrove. Salvo per i pochi attimi del disastro.
Dobbiamo tutti trovare la forza di invertire questa deriva».
Intanto la regione Emilia Romagna ha stanziato due milioni per i primi interventi a Piacenza, nelle zone della Valnure e Valtrebbia, dove in meno di quattro ore sono caduti 320 millimetri di pioggia.
Soltanto ieri alle 16 è invece terminata l’allerta meteo in Liguria, colpita da una bomba d’acqua, la scorsa notte, che ha dato il via a esondazioni di torrenti, frane e allagamenti. In provincia di Genova, i sommozzatori hanno salvato diverse famiglie bloccate nelle loro case invase da oltre un metro d’acqua. Nel Levante ligure, durante la notte, si sono abbattuti oltre 28mila fulmini.
Da domenica notte fino a ieri sera, oltre cento tecnici Enel sono stati al lavoro per ripristinare l’elettricità nell’area interna della provincia di Genova, fra la Valbisagno e la Valfontanabuona.
Ieri alle 17 erano ancora mille i residenti privi di illuminazione.
Anche il nord-Est è stato flagellato da grandinate e trombe d’aria, abbattutesi prima nel vicentino e nel padovano, poi nel trevigiano, dove il vento fortissimo ha scoperchiato una ventina di case e diversi capannoni industriali. Gli alberi caduti per il forte vento hanno interrotto la linea di alimentazione elettrica, bloccando la circolazione dei treni sulla linea Treviso-Vicenza.