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 2015  settembre 14 Lunedì calendario

Vincere per poi lasciarsi tutto alle spalle. Dalla Pennetta che conquista gli Us Open, alza la coppa e dice: «Non c’era modo migliore per salutare», a Floyd Mayweather che batte l’haitiano Berto e appende i guantoni al chiodo eguagliando la leggenda di Rocky Marciano. Poi c’è Cara Delevingne, la modella musa di Karl Lagerfeld e di Burberry da 10mila euro al giorno, che a 23 anni ha abbandonato le passerelle: «Non sono cresciuta come essere umano». Come loro tanti altri numeri uno non vedono l’ora di vivere un’altra vita. Le prossime potrebbero essere Tania Cagnotto e Federica Pellegrini che hanno già fissato la data della licenza dall’acqua dopo Rio 2016. Per prendere il largo davvero

Flavia è felice, per questo dice addio. Addio alle armi, alle cose come sono state, alla fama e alla scena, addio prima che tutto cambi per cambiare tutto della vita. La Pennetta saluta il tennis a 33 anni, nel giorno più bello di una carriera che sottorete inizia presto e ti logora in fretta. Vince gli Us Open, mai nessuna italiana c’era riuscita prima, alza la coppa come sollevasse il peso del passato e il premio per il futuro: «Non c’era modo migliore per salutare, no che non sono triste». Da New York a Las Vegas, è il lungo giorno dei saluti: si inginocchia sul ring dopo aver vinto il suo 49° incontro su 49 disputati, Floyd Mayweather batte l’haitiano Berto e appende i guantoni al chiodo eguagliando la leggenda di Rocky Marciano. «Sono ormai vicino ai 40 anni, non mi è rimasto nulla da dimostrare nel pugilato. Ora voglio solo passare del tempo con la mia famiglia», ha spiegato il milionario pugile americano nell’arena luccicante del Nevada.
La letteratura del congedo è un genere trasversale con un linguaggio universale: la scelta di altro, di una seconda vita. Talvolta, della vita stessa. Robert B. Reich, il ministro di Clinton che rinunciò allo stra-stipendio per dedicarsi ai figli adolescenti. La modella Cara Delevingne musa di Karl Lagerfeld e di Burberry da 10mila euro al giorno, a 23 anni ha abbandonato le passerelle: «Non sono cresciuta come essere umano». Mina si è cancellata dal pubblico, e così Greta Garbo. I riflettori consumano, meglio uscire prima che tutto diventi buio. Via al culmine del successo, prima che il successo (degli altri) ti costringa alle corde.
Michel Platini a 32 anni quando il pallone tra i suoi piedi era stato per tre volte d’oro. Armin Zoeggeler lo slittinista a 40 anni dopo 6 medaglie in sei Giochi. Bjorn Borg a 27 anni dopo 11 titoli Slam, una coppa Davis e il governo da numero uno del mondo. Già due anni prima, nel 1981, ci pensò. Quando John McEnroe lo sconfisse in finale agli Us Open. «Sapevo che John sarebbe stato il numero uno. E io non volevo continuare da numero due». Provò a rientrare nel circuito nel ‘91 con i suoi arnesi di legno, perse molto prima di capire che non c’era più posto per la sua grandezza vintage. L’enciclopedia del tennis è piena di commiati nei tormenti: la francese Amélie Mauresmo, 2 Slam, via a 30 anni «perché non ho più stimoli». Li ha ritrovati allenando lo scozzese Andy Murray. L’altra francese Marion Bartoli, seguita da un papà assillante e burbero, fuori a 29 anni due mesi dopo aver trionfato a Wimbledon. Per il martirio sottorete, imprescindibile la storia di piacere e disgusto di Andre Agassi (da leggere in Open), dove lasciare e rimanere sono lo stesso dolore.
Nel nuoto, l’acqua è colma d’amore e d’ossido. Camille Muffat non ne poteva più: la francese oro a Londra 2012, si è ritirata a 24 anni per vivere all’asciutto. È morta a marzo in un incidente in elicottero in Argentina durante un reality show. L’australiano Ian Thorpe, 5 titoli olimpici e 11 mondiali, 23 record del mondo, a 22 anni non ne poteva già più. Ha provato, senza riuscirci, a tornare mille volte. Basta l’ha detto Mark Spitz che era un fanciullo da leggenda: 7 ori ai Giochi di Monaco di Baviera, a 22 anni. Trionfò e lasciò. Michael Phelps l’ha battuto per record, non nelle certezze: 8 ori a Pechino 2008, 18 olimpici in tutto, l’americano disse solennemente goodbye dopo Londra 2012, poi rieccolo 18 mesi dopo. Non poterne più e non poterne fare a meno: Schumacher e Michael Jordan. Non vedere l’ora di avere altra vita, anzi la vita: le regine dei tuffi Tania Cagnotto e delle vasche Federica Pellegrini sono campionesse in scadenza, entrambe hanno fissato la data della licenza dall’acqua dopo Rio 2016. Per prendere il largo davvero.