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 2015  settembre 14 Lunedì calendario

Inter-Milan, un buon derby proletario. Il commento di Mario Sconcerti: «Si sono sacrificati tutti, anche i migliori hanno picchiato. Si può discutere a lungo sulla piacevolezza della partita e delle squadre, di sicuro non c’era il lusso di altri tempi, ma dopo aver visto tre giornate di campionato credo si possa dire che non si è visto in generale di meglio. Sia Inter che Milan sono competitive in questo nuovo mondo italiano»

È stato un buon derby proletario, molto agonismo, molti falli, tanti rinvii alla cieca, ma anche spunti individuali di qualità. Si sono sacrificati tutti, anche i migliori hanno picchiato. Si può discutere a lungo sulla piacevolezza della partita e delle squadre, di sicuro non c’era il lusso di altri tempi, ma dopo aver visto tre giornate di campionato credo si possa dire che non si è visto in generale di meglio. Sia Inter che Milan sono competitive in questo nuovo mondo italiano. L’Inter ha qualcosa di più. Il Milan ha recuperato ordine, Montolivo ha fatto una grossa partita, Bonaventura sta diventando un classico del nostro calcio, c’è stata più fantasia anche senza eccessiva costruzione; però l’Inter in queste partite di lotta ha in più i solisti. Il gol di Guarin per preparazione ed esecuzione, per completezza di gesto, è qualcosa che il Milan non avrebbe potuto segnare. L’Inter è una squadra imperfetta, a volte approssimativa, ma è una grossa squadra. Oggi che l’agonismo le ha dato anche velocità, si è visto qualcosa difficile da superare. Sì, l’Inter è ormai prima da sola e non a caso. Non è una squadra esatta, ma di personalità. Non vince facilmente, ma è anche molto difficile giocarle contro. Il vero ostacolo dell’Inter alla fine è stato Balotelli. Ha giocato una mezzora quasi da solo contro la gabbia interista. Ha preso un palo, ha calciato tutti i tiri piazzati, ha trovato nella sera umida l’atmosfera da uno contro tutti che preferisce. Quelle in cui s’incupisce e vede nell’avversario il lupo che gli morde la mente. Il resto del Milan risente della situazione generale. È stato un buon Milan che corre in fondo alla classifica, una situazione poco sopportabile. Balotelli serve anche a questo, a parlare più di lui che della squadra. La differenza con l’Inter è nella stoffa. L’Inter ha più disegni, più possibilità. Il Milan ha giocato con forza, ma non ha le grandi qualità generali dell’avversario. È più occasionale. Il problema ora è dell’Inter: prima, sola, con doppio vantaggio, sta correndo verso cosa? Vista fino ad ora solo la Roma ha in potenza qualcosa di più in un campionato strano, liberato dagli infortuni della Juve, senza ancora un riferimento. L’Inter si propone ora di essere quel riferimento. Perisic può soltanto crescere, oggi ha giocato per un tempo. Jovetic è ormai dentro la squadra, anche Kondogbia cresce, lentamente ma cresce. Non è bellissima l’Inter, ma è tanta, di sicuro abbastanza. Il resto della giornata è stata pioggia e tanti pareggi, più il ricordo di una Juve di cui l’Inter non si deve fidare. Tornerà. Ad essere sinceri, con Cuadrado ed Hernanes, secondo me sta già tornando.