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 2015  settembre 13 Domenica calendario

Jeremy Corbyn è il nuovo leader del Partito laburista • Breve ritratto di Corbyn, il vegetariano che va in bici a curare l’orto • Flavia Pennetta vince il titolo degli US Open e si ritira • Valeria Golino vincitrice della Coppa Volpi • Nel 2050 mangeremo argilla, medusa e embrione d’anatra • Mike all’asta

 

Corbyn 1 L’evento è così eccezionale che i bookmaker lo davano 200 a 1. Sta di fatto che ora Jeremy Corbyn, 66 anni, deputato anti-austerity, è il nuovo leader del Partito laburista britannico. Il candidato della sinistra ha ottenuto il 59,5% dei consensi. Pacifista, anti-monarchico, eurotiepido, socialista o populista, contrario al bombardamento della Siria, ha simpatie per il greco Syriza, lo spagnolo Podemos, ma anche per le formazioni antisistema di destra, compreso il francese Front National. Un leader per caso, che a giugno aveva accettato a malincuore di correre come rappresentante della sinistra («è il mio turno») ora deve forgiare quasi dal nulla una squadra. Non ha mai avuto un incarico di governo. Naturale che nel suo primo discorso abbia perorato la causa dell’unità. E «un nuovo modo di fare politica». Parole d’ordine: equità, giustizia, lotta alla povertà «che non è giusta né inevitabile». Non possiamo «andare avanti in questo modo, con livelli grotteschi di disuguaglianza e povertà». Il frugale Corbyn («spendo poco, giro in bici») ha detto che anziché pensare ai nuovi grattacieli occorre trovare soluzioni per chi non si può permettere neanche un buco in affitto. Dietro i sorrisi di circostanza e le foto di rito, ora il Labour è un partito spaccato. I big del passato, da Tony Blair a Gordon Brown, ritengono che le politiche di Corbyn rendano il partito poco credibile nella politica economica e dunque ineleggibile. Secondo il ministro della Difesa Fallon Corbyn «è una seria minaccia alla sicurezza nazionale». Forti i distacchi con gli avversari: Andy Burham, ex ministro della Salute, lontano secondo con il 19%. Yvette Cooper terza con il 17%. La super-blairiana Liz Kendall ultima con il 4,5%.

Corbyn 2 Corbyn ha festeggiato con una puntata al pub, anche se non beve, e la partecipazione ad un corteo a Londra a favore dei rifugiati.

Corbyn 3 Jeremy Corbyn, vegetariano, è un appassionato di tuberi, bulbi e foglie. Nel 2003, dopo una lunga trafila, gli recapitarono l’autorizzazione a curare un minuscolo appezzamento a Islington, nord londinese, il suo collegio elettorale che da 32 anni lo conferma parlamentare alla Camera dei Comuni. Al mattino sale in bicicletta e provvede direttamente a semine, tagli e innaffiature. (Cavaliera, Cds)

Corbyn 4 Testardo, divorziò dalla moglie quando lei decise di spedire uno dei figli alla grammar school , le scuole più selettive. Anche Jeremy aveva frequentato una grammar school ma voleva per la prole, tre ragazzi, una secondaria popolare. Perse la partita in famiglia e il matrimonio finì. (ibidem)

Pennetta Flavia Pennetta ha vinto il titolo degli US Open. Nella storica finale tutta italiana, la brindisina ha battuto la tarantina Roberta Vinci in due set con il punteggio di 7-6 (4) 6-2. Con questo risultato la Pennetta lunedì salirà all’ottavo posto del ranking Wta. Per la Pennetta è il primo torneo Slam in carriera, il secondo per il tennis azzurro femminile dopo il Roland Garros conquistato da Francesca Schiavone nel 2010.Poi durante la premiazione il colpo di scena: chiede di poter dire un’ultima cosa e annuncia il ritiro. «Prima di iniziare questo torneo un mese fa, ho preso una decisione molto importante nella via vita. Questo è il modo in cui voglio dire addio al tennis. Sono davvero felice. E quindi questo è stato il mio ultimo match agli Us Open e non riuscivo a pensare ad un modo migliore per finire. Giocherò fino alla fine dell’anno, ma ripeto, ogni atleta sognerebbe di finire in questo modo».

Golino Valeria Golino ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione, con il film di Giuseppe Gaudino «Per amor vostro». Ventinove anni fa, al Lido, la sua stella era nata con «Storia d’amore», regia di Citto Maselli. Nell’ultima scena di quel film, che le fece guadagnare lo stesso premio di adesso, era distesa sul cornicione di un terrazzo e da lì volava giù. Stavolta è in punta di piedi, stessa situazione disperata, lei si lancia, ma un materasso le salva la vita, esplodendo in un tripudio di piume candide.

Cibo del futuro Oggi siamo circa sette miliardi, nel 2050 — prevedono i demografi — saremo nove. Nove miliardi di bocche da sfamare. E la carne non basterà più. Per nutrire bovini, suini e ovini in modo intensivo si sfrutta più del 75 per cento della superficie agricola mondiale e l’80 per cento dell’acqua dolce. Per capire cosa mangeremo nel futuro, il giornalista Carlo Spinelli è andato a caccia di alimenti che già da qualche millennio si trovano sulle tavole di alcune popolazioni del pianeta. Prima tappa la geofagia: per esempio il terrigno gelato all’argilla dello chef peruviano Virgilio Martinez, versione colta e raffinata di una tradizione — quella di mangiare la propria terra — antichissima presso alcuni popoli in Centrafrica, Africa orientale (in Kenya le donne incinta mangiano calce bianca per assumere sali minerali) e in Oceania (l’argilla umida “ dulong” presso alcune popolazioni aborigene australiane). Ma senza andare così lontano esiste anche il boschivo distillato di terra della campagna modenese di Massimo Bottura o la salmastra “zuppa” di sassi marini di Gennaro Esposito, chef della Penisola Sorrentina. Dalla terra all’aria, Spinelli ha assaggiato dall’apicultore urbano Mauro Veca la borsa melaria dell’ape, vale a dire la sacca intestinale trasparente dove l’insetto deposita il nettare e lo trasforma in miele a contatto con le secrezioni salivari. Ciascuna ape, in questo zainetto a membrana, può contenere fino a due milligrammi di miele. Nelle Filippine ha trovato il balut, un embrione d’anatra o di gallina fecondato, che dopo diciotto giorni di covata viene sottratto all’ignara femmina per essere bollito e servito. È come mangiare un uovo che sa di pollo e offre nutrimento quasi come una bistecca di ottimo manzo al costo di circa 20 centesimi di euro. Unica controindicazione: non è piacevole sentire lo scricchiolio delle cartilagini sotto la mandibola. Passando al mare, in Sicilia ha provato il lattume, meglio conosciuto come fegatello, lo sperma del tonno e della ricciola ormai ufficialmente ammesso nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani: gusto pescioso, intenso e glutammico, sembra un foie gras marino. Eccetera (Spinelli, Rep)

Mike Martedì 20 ottobre nella famosa casa d’Aste milanese «Il Ponte» vanno all’asta gli oggetti di Mike Bongiorno: 426 pezzi tra poltrone, quadri, tavoli, argenti, fotografie, orologi, occhiali, caricature, cravatte, giacconi, sciarpe, coppe. C’è pure il BatMike, un bombolotto con il volto di Mike e le sembianze di Barman, il presepe di quand’era bambino, la poesia che gli dedicò Alda Merini. «Abbiamo pensato di mettere all’asta pezzi della sua vita e di condividere la sua quotidianità con chi gli ha voluto bene», dice sua moglie Daniela, raccontando dell’iniziativa. Il ricavato? La Fondazione Mike Bongiorno vorrebbe riqualificare gli spazi comuni di un quartiere periferico di Milano e creare una piazza che diventi «luogo di incontro piacevole e sicuro» per tutti. E ancora: «Venderemo parte degli arredi della casa di famiglia di Milano, fra cui il suo studio che verrà ricostruito nelle sale di Palazzo Crivelli per la preview». Saranno esposti anche i moltissimi premi ricevuti da Mike nel corso della sua lunga carriera, compresi i 25 Telegatti, non in vendita perché il loro posto, spera la famiglia, sarebbe in un eventuale museo della televisione. (Fasano, Cds)

(a cura di Roberta Mercuri)