15 maggio 1861
Problemi dell’Impero austroungarico e possibile sollevazione ungherese
Le nubi di guerra che da settimane minacciano il Regno d’Italia sembrano allontanarsi. La probabile ed imminente insurrezione dell’Ungheria costringe l’Austria a ritirare le sue truppe dal Veneto, per prepararsi ad un eventuale conflitto sul Danubio. L’Impero austro-ungarico rischia di spezzarsi. Vi sono tensioni anche in Croazia. A Budapest l’esasperazione è alta. Gli ungheresi non sono più disposti ad accettare la pesante imposizione fiscale imposta da Vienna. È quanto la stampa internazionale rende noto da alcuni giorni. Tre battaglioni austriaci hanno già lasciato Mantova. Marciano verso l’Istria. Da Verona sono partiti convogli di truppe inviate in Tirolo. A Pastrengo tremila militari asburgici lavorano giorno e notte per rispedire in patria materiale bellico. Autorevoli osservatori ritengono che l’esercito austriaco presente nei territori italiani sarà diminuito del quaranta per cento. È un ripiegamento che prende alla sprovvista i tremila uomini della Brigata Estense, agli ordini del deposto Duca di Modena. Hanno base a Bassano. Sono molto irrequieti e delusi. La popolazione del vicentino teme le loro intemperanze. Ritenevano che sarebbero stati le truppe di punta di un’offensiva austriaca sul Mincio, diretta a restituire Modena al loro Duca. Vogliono tornare a casa, ma rifiutano di diventare italiani e ora si sentono traditi dalla ritirata di Vienna. Non è escluso che cerchino di forzare la mano a Vienna (MAURIZIO LUPO, La Stampa 15/5/2011).