3 maggio 1861
La festa per l’unità d’Italia sarà la prima domenica di giugno
L’Italia avrà la sua festa nazionale la prima domenica di giugno, «per evitare giorni piovosi e rivalità municipaliste». È quanto comunica il ministro dagli Interni Minghetti al momento di votare il decreto, portato alla Camera oggi. E approvato con 215 voti favorevoli e 20 contrari, dopo un dibattito animato. Viene aperto dal deputato torinese Desiderato Chiaves. Si chiede perché si debba festeggiare l’unità italiana, quando è ancora incompleta. Mancano Roma e Venezia. «E perché festeggiarla a giugno?». Gli ricordano che è il mese delle vittoriose battaglie di Magenta, Solferino e San Martino. Chiaves replica che «a giugno i ricchi lasciano le città» e propone che la data sia affidata ai Comuni, che avranno l’onere di pagare le spese. Il deputato Mauro Macchi, relatore della legge, gli replica: «Che così non sarebbe più una festa nazionale e che si deve scegliere un giorno che non scontenti nessuno». La data ha creato divisioni. I Lombardi vorrebbero la prima delle «cinque giornate di Milano». I garibaldini quella del loro ingresso a Napoli. I piemontesi difenderebbero volentieri quella dello Statuto. Minghetti taglia corto: «Si è scelto il mese di giugno affinché potessero celebrare la festa tutti i paesi, indistintamente, cioè anche i poveri villaggi di montagna, che allora saranno sgombri di neve. Ma anche perché cosi faremo cadere in disuso certe feste municipaliste che ricordano discordie italiane» (MAURIZIO LUPO, La Stampa 3/5/2011).