9 maggio 1861
«Venezia? Invece di conquistarla con una guerra, compriamocela»
«Comprare Venezia dall’Austria, per farne dono al Regno d’Italia e risparmiare così un’inutile e costosa guerra». È una proposta che fa scalpore a Parigi. Ne dà notizia oggi il periodico L’Italie, che rilancia le notizie sostenute dagli italiani residenti nella capitale francese. Chi caldeggia l’acquisto sono intellettuali che non hanno un quattrino. Ma sono disposti a farsi promotori dell’iniziativa «per sottolineare un semplice quanto ovvio ragionamento». Lo riassumono così: «L’Italia ormai è fatta. Vienna si rassegni. Se attaccherà Re Vittorio Emanuele II avrà contro Francia e Inghilterra. Non pagherà solo una sconfitta militare, ma anche politica, che distruggerà l’impero asburgico. Perché la mobilitazione delle truppe per il fronte italiano offrirà all’Ungheria l’occasione per dichiarare infine la propria indipendenza». L’alternativa? «L’Austria fissi una somma per cedere Venezia. Ne avrà vantaggio. Risparmierà denaro, vite umane e rischi per la città millenaria. L’umanità le sarà grata». Per quanto provocatoria la proposta darà di che riflettere a Vienna. Nel 1866 sarà più disponibile alla cessione, proprio per evitare la guerra che la vedrà sconfitta. Nel frattempo anche Londra dice la sua. Alla Camera dei Comuni si suggerisce di incominciare a cedere all’Italia le fortezze del Quadrilatero. Lord John Russell ritiene «che Venezia sia ormai un gran peso per l’Austria. È giunto il tempo che passi all’Italia» (MAURIZIO LUPO, La Stampa 9/5/2011).