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 1861  maggio 25 calendario

Sciopero dei fornai a Torino, si produce solo pane molle e niente grissini

Non ci sono pane e grissini a Torino. I forni non hanno lavorato. Perché gli operai «pristinai» si sono quasi tutti licenziati. In assenza del diritto di sciopero non hanno altro modo per manifestare il loro disagio. Il padronato sostiene che vogliono «un aumento esagerato, di 30,5 lire in più al mese», pari a 134 euro. «Se fosse concesso - viene spiegato - sarebbe necessario rincarare il pane, a discapito dei poveri». Ma le organizzazioni operaie rispondono che non chiedono soldi, «bensì il rispetto di accordi sottoscritti a settembre e non ancora applicati dai datori di lavoro». Prevedono che agli operai siano concessi alloggi puliti e che l’orario di lavoro «non possa superare le tredici ore consecutive». Se tanto non viene rispettato, i «pristinai» preferiscono licenziarsi. Ma assicurano che non vogliono affamare i poveri. Per questo chiedono al Municipio di affittare loro i mulini civici, «per produrre pane anche a meno del prezzo praticato dal padronato». Il Comune però non ci sta, «per essere imparziale». I datori di lavoro, che hanno cercato sostituti nelle campagne, sono in difficoltà. Riuscirebbero a produrre «pane molle». Ma devono rinunciare ai grissini in quanto la produzione richiede personale specializzato. Intanto i loro ex operai hanno cercato contatti con i pizzaioli di Napoli, che scioperarono settimane fa. «Perché se l’Italia dei padroni è fatta - dicono - quella di chi ha fame di giustizia è ancora da fare» (Maurizio Lupo, 25 maggio 2011).